Cittadinanza onoraria ai vigili del fuoco: un tributo per il maxi lavoro dopo il nubifragio estivo

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Una delle immagini caratteristiche di quei giorni post tromba d'aria

Oltre 400 interventi successivi di supporto alla città e ai suoi abitanti, per circa 10 giorni di incessante lavoro. A partire al pomeriggio di quel 29 agosto in quei sull’Ovest Vicentino in particolare si era abbattuto dal cielo un nubifragio senza precedenti, capace di scoperchiare tetti e tendoni in pochi secondi per le raffiche di vento a 120 km/h, sradicare piante e lasciare detriti per le strade e le piazze di Arzignano, oltre a varie situazioni di pericolo risolte grazie alla tempestività e alla perizia dei pompieri vicentini.

Che, come ormai noto, non si occupano solo di incendi e generici interventi di soccorso a persone ma di qualsiasi forma di assistenza e urgenza, danni da maltempo compreso. Motivo per cui, stamattina in Municipio nella città del Grifo, il sindaco di Arzignano Alessia Bevilacqua ha conferito la simbolica cittadinanza onoraria al comando dei vigili del fuoco della provincia di Vicenza.

Consegnando una targa come riconoscimento al comandante Giuseppe Costa, presente in rappresentanza di tutti e 250 gli operatori dei vigili del fuoco che nelle varie funzioni compongono l’organico “vicentino”. “Per il prezioso aiuto sempre reso alla città di Arzignano e per l’elevata professionalità e disponibilità dimostrate a seguito dell’evento atmosferico avverso del 29 e 30 agosto 2020”. Questa la motivazione della cittadinanza onoraria, decisa già all’indomani degli eventi descritti e consegnata nelle mani del comandante dei vigili del fuoco, dal primo cittadino Bevilacqua, durante la seduta del consiglio comunale di ieri sera.

Sono ancora vive nella memoria le immagini della devastazione che portò la furia della tromba d’aria e acqua che attaccò in particolare le città di Arzignano e Trissino, qui in zona industriale, lasciando una scia di danni per oltre 25 milioni di euro solo in base alle richeiste di risarcimento giunte in Comune. Non ci furono vittime e in pochi riportarono ferite superficiali, ma il crollo di muri, i tetti scoperchiati, il tendono degli impianti sportivi per il tennis divelto, sono alcuni dei flash che ricordano l’eccezionale ondata di maltempo. Furono interessate centinaia di abitazioni e decine di aziende.

Le operazioni di soccorso successive a quei due giorni di allarme meteorologico hanno visto impegnati per circa una settimana fino anche 15 squadre al giorno provenienti dai comandi dei vigili del fuoco di tutta la regione, nelle operazioni soccorso per la messa in sicurezza delle coperture e rimozione degli elementi pericolanti. Un’emergenza senza precedenti,  tanto da richiedere allo Stato la calamità naturale, in cui i vigili del fuoco sono stati in prima linea dal primo minuto, coadiuvati anche da Protezione civile, Soccorso Alpino, associazioni locali di volontariato, tecnici comunali e semplici cittadini che si sono rimboccati le maniche.