E’ il giorno del lutto di un’intera città: oggi Arzignano saluta Alessandra

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Nel riquadro Alessandra Lighezzolo, nello sfondo l'ospedale Borgo Trento di Verona dove è spirata

Si terrà oggi, alle 10.30 presso il duomo di Arzignano, il funerale di Alessandra Lighezzolo. E sarà un’intera comunità a fermarsi per rendere il commosso omaggio alla commerciante e donna molto amata, di soli 52 anni, morta in seguito all’incidente stradale avvenuto il 17 luglio sull’autostrada A4, causato dall’attore Marco Paolini. Proprietaria di un negozio per bambini e ragazzi nel centro della città e molto presente nelle attività del suo paese, era conosciuta veramente da tutti, e sono in tanti a sottolinearecome non faceva mai mancare un sorriso o un saluto a nessuno.

Gli stessi che in questi giorno non hanno smesso di ricordarla e ringraziarla, anche con qualche semplice parola sui social. “Di lei voglio ricordare l’intraprendenza, la generosità, la schiettezza e l’amore incondizionato per la sua famiglia, il suo mestiere di esercente e per la nostra Arzignano”, sono le parole dell’assessore Nicolò Sterle, in un post su Facebook, dovesaluta la sua collega e amica Sandra.

Un vulcano di energia positiva,- sottolinea il medico Marcello Ceccaroni – una fonte inesauribile di ottimismo, coraggio, gioia, tenacia. […] Si è tutti più soli, quando si perde una persona speciale.” Anche la sua collega e dipendente esprime un pensiero per Alessandra per tutto quello che le ha insegnato, che va oltre al semplice lavoro: “ricordo ancora quando mi hai aperto le porte del tuo negozio – scrive la donna – perché soprattutto mi hai aperto le braccia del tuo cuore, mi hai accolta come fossi quasi una figlia per te, mi hai trattata sempre più di una semplice dipendente e di questo te ne sarò sempre grata.”

Viene da tutti ricordata come una persona straordinaria, con un grande cuore. Il sindaco Giorgio Gentilin ha espresso la sua volontà di intitolare un luogo della piazza ad Alessandra, magari proprio la galleria in cui ha lavorato per oltre dieci anni.

Ottavia Boller