Ergastolo per Raoul Singh: accoltellò il padre in casa. Per la Corte non difese se stesso e la madre

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La palazzina teatro del delitto

Massimo della pena, vale a dire l’ergastolo. La Corte di Assise si è pronunciata solo ieri nel tardo pomeriggio sul caso del parricidio di Arzignano, avvenuto nell’estate del 2019 – era il 19 agosto – nell’abitazione della famiglia Singh, di origini indiane. Quel lunedì sera un ragazzo ucciso il padre accoltellandolo in seguito a una lite violenta. L’ennesima, secondo la ricostruzione dei fatti affidata ai Carabinieri della compagnia di Valdagno.

La sentenza nei confronti di Raoul Singh, ai tempi 18enne, non lascia spazio alla tesi della legittima difesa, portata nei confronti propri e della madre dell’imputato, presente in quei concitati momenti nell’alloggio di via Tagliamento ad Arzignano. La stessa donna, insieme alla sorella maggiore, avrebbe sempre sostenuto il ragazzo in questi oltre due anni e mezzo di processo e di carcere.

La vittima, il padre Arvinder, ucciso a 49 anni in un bagno di sangue nella cucina di casa, secondo quanto emerso aveva palesato atteggiamenti violenti, complice l’abuso di alcool. Atti sfociati in episodi di maltrattamenti in famiglia, con una denuncia presentata solo 8 giorni prima alla locale stazione dei Carabinieri dai congiunti nei suoi confronti. Secondo i giudici della Corte d’Assise, però, questi antefatti non del tutto verificati non hanno avuto valenza di attenuante generica e meno ancora di giustificazione all’assassinio perpetrato in modo tanto cruento.

Raoul Singh rimarrà in carcere

La versione dei fatti fornita da madre e figlio, secondo quanto emerso in seguito, non avrebbe convinto gli investigatori inviati ad Arzignano. Il carcere a vita, accogliendo l’accusa di omicidio volontario come richiesto in sede di conclusione delle indagini dalla Procura di Vicenza, è stata considerata ieri l’unica condanna giusta da assegnare all’oggi 20enne di origini indiane e cresciuto nell’Ovest Vicentino. I legali difensori di Raoul Singh hanno già annunciato l’appello rispetto alla sentenza di primo grado. A renderlo noto è il Giornale di Vicenza con un articolo dedicato alla cronaca giudiziaria.