Proliferazione di nutrie e colombi “molesti”: partono i piani di contenimento

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Animali potenzialmente nocivi per la tutela dell’igiene e della sanità pubblica vanno tenuti sotto controllo a Malo, attraverso dei piani di contenimento di determinate specie selvatiche che possono creare danni o fastidi alla popolazione locale. Il riferimento va in particolare alle nutrie e ai colombi.  Lo specifica la giunta comunale in carica del Comune dell’Altovicentino, che nei giorni scorsi ha predisposto la convenzione – della durata di 3 anni – con un’associazione specializzata, nel primo caso per contrastare la proliferazione delle nutrie, roditori che possono portare danni agli argini dei torrenti oltre che ai campi coltivati.

La confermata presenza in crescita degli animali sopra menzionati che a Malo hanno già da tempo trovato l’habitat ideale sulle sponde dei torrenti Livergon e Timonchio, dove scavano le proprie tane, e l’alta capacità riproduttiva, rischiano di creare problemi ulteriori oltre che rischi anche di natura idraulica e sanitaria. Attraverso l’acquisto delle gabbie e la definizione delle modalità di cattura, il piano di contenimento riceve dunque il via ufficiale.

“La convenzione stipulata – si legge nella nota del Comune sul tema – con l’associazione U.N. Enalcaccia Pesca e Tiro, la cui sede provinciale è a Costabissara, prevede l’utilizzo di gabbie/trappola, di proprietà comunale, che saranno controllate una volta al giorno al fine di non procurare sofferenze inutili agli animali catturati e di verificare che non ve ne siano di specie non oggetto dell’intervento”. Le nutrie catturate, infine, saranno soppresse rispettando le modalità previste dalle normative e in base ai protocolli regolamentati dalla Regione Veneto.

Si tratta di un meccanismo utilizzato in più luoghi del Veneto su cui è discusso sull’effettiva opportunità di utilizzo, visto che non solo le nutrie ma anche altri animali – gatti ad esempio – di analoghe dimensioni rischiavano in pratica di finire in trappola, attirati da esche inserite all’interno. Grazie alla presenza garantita giornalmente dai membri del gruppo, quindi, si è potuto trovare una soluzione per aggirare l’ostacolo. Almeno per i prossimi tre anni, prima di una rivalutazione del problema e delle condotte da adottare per circoscriverlo. Era già nota, per il 2023, acquisizione da parte dell’ente di gabbie, esche e fucili adatto attingendo a un fondo regionale per circa 2 mila euro. “Il problema-nutrie esiste e riguarda anche il centro storico – conferma l’assessore di Malo per l’Ambiente, Nelvio Piazza -. Infatti ci sono state segnalate nutrie ai campi di tennis del circolo locale, visto che sorgono vicino al greto del torrente Livergon e sono frequentati da numerose persone, giovani e giovanissimi compresi. Ci siamo affidati ad operatori certificati per la gestione della problematica”.

Sembra invece dare già i primi riscontri positivi, su un altro fronte, la volontà di limitare per quanto possibile la presenza – definita come “massiccia”- dei colombi sui tetti degli edifici storici, in particolare del Duomo. Volatili in natura che, come noto, finiscono per deturpare con i loro escrementi “corrosivi” monumenti e abitazioni, tra l’altro portatori di patogeni come riportano studi” sul problema. Qui la soluzione è stata individuata nei rapaci da liberare in zona, allo scopo di “impaurire” i colombi e allontanarli dal centro cittadino. “L’incarico affidato ai falconieri di farli allontanare si sta dimostrando efficace – conferma  Piazza. anche se le somme si potranno tirare solo più avanti.”