Condanna per il simbolo dell’invasione russa sui muri della casa di una donna ucraina

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L'edificio a Montecchio Maggiore imbrattato con la Z

Sdegno e condanna a Montecchio Maggiore per l’azione di vandali che hanno siglato con diverse “Z“, simbolo dell’invasione russa, nel condominio in via De Gasperi dove abita una donna ucraina che aveva esposto la bandiera a sostegno della resistenza nel suo paese.

Ad accorgersi dello scempio, domenica erano stati alcuni abitanti. “Quando ho visto le zeta tracciate con lo spray sotto le bandiere della mia patria, prima mi è mancato il respiro, mi sono quasi sentita male. Poi ho iniziato a piangere. Non per la paura ma per la rabbia perché davvero c’è chi non capisce cosa accade in Ucraina. È stato come scrivere una svastica davanti alla casa di ebrei” ha detto al Giornale di Vicenza Olena, la montecchiana di origini ucraine che vive in Italia da vent’anni e che abitain via De Gasperi nella città castellana.

Vicinanza e solidarietà ai cittadini ucraini di Montecchio è stata espressa dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia, mentre l’ex sindaco e consigliere regionale Milena Cecchetto (Integruppo Lega) parla di “un gesto di stupidità e inciviltà ingiustificabili”. “Se qualche residente o passante ha visto qualcosa, lo prego di rivolgersi alle autorità affinché i responsabili vengano rintracciati e puniti” afferma Cecchetto.

“Episodi come questi sono un insulto per tutti i cittadini del nostro Comune – riprende l’ex sindaco di Montecchio – una nostra concittadina ha esposto una bandiera ucraina dalla finestra, segno di vicinanza e preoccupazione per i parenti che stanno vivendo la guerra. Qualche idiota, perché non si può definirlo che così, armato di bomboletta spray ha imbrattato tutta la base del palazzo in cui questa donna vive con la sua famiglia e i suoi bambini, circondandolo con tutta una serie di ‘Z’, simbolo dell’invasione russa a sostegno della guerra in Ucraina. Spero che i responsabili vengano individuati e denunciati, che la punizione sia esemplare – afferma la consigliera – oltre a far loro ripulire gli imbrattamenti”. “Montecchio Maggiore è un Comune conosciuto per solidarietà e accoglienza – aggiunge la consigliera – questo gesto è sintomo di stupidità, inciviltà e ignoranza, oltre che cattiveria. Invito qualsiasi residente, condomino o passante che abbia assistito alla scena a fornire dettagli alle forze dell’ordine affinché i colpevoli vengano individuati”.

Sulla stessa linea il sindaco Gianfranco Trapula, che ha condannato l’episodio e espresso solidarietà a Olena e alla sua famiglia. Dell’accaduto sono già state informati i carabinieri ed è stata inviata una segnalazione in Procura. “Non è la prima volta che compare sui muri nelle strade d’Italia e del Veneto (e già questo dovrebbe inquietarci). Ma vederlo proprio lì – commenta Erika Baldin del Movimento 5 Stelle – sotto alle bandiere giallo-blu esposte dalla famiglia di origine ucraina che vive nello stabile, fa venire semplicemente il voltastomaco. Questo è un vero e proprio sfregio, un atto vergognoso, dettato da stupidità, cattiveria o gretta ignoranza. Va condannato senza se e senza ma e c’è da sperare che non resti senza conseguenze.Mi rincuora che i residenti della zona hanno già condannato l’azione, bollandola come riprovevole, e che prosegua l’accoglienza dei profughi nel Comune di Montecchio Maggiore, che da anni ospita una comunità ucraina perfettamente integrata in città”.