Una scia di luci per salutare Angela. Ieri alla fiaccolata in centinaia, domattina l’addio

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

Potranno recidere tutti i fiori, ma non potranno impedire l’arrivo della primavera. Sei e sarai sempre il nostro sole più prezioso“. Con queste parole spaccacuore la famiglia di Angela Vignaga ha annunciato alla comunità la morte della figlia – di papà Diego e mamma Luisa –  e sorella – di Emma e Giovanni -, vale a dire del proprio fiore più matura appena sbocciato nel prato della vita. Falciato, senza comprensibile ragione, alle spalle da un’auto killer domenica scorsa intorno alle 21.30 a Castello di Arzignano e che domani alle 10 sarà adagiato in un feretro sotto l’altare per l’ultimo saluto.

Domattina il silenzio della preghiera e degli abbracci di conforto, nella chiesa arcipretale di Castello di Arzignano dova la 16enne amava cantare nel coro, ieri sera quello delle luci accese per la fiaccolata che la vallata ha voluto dedicarle, con centinaia di persone presenti a testimoniare affetto alla famiglia Vignaga, e farsi forza di fronte a un lutto che da quella drammatica domenica sera d’agosto ha toccato, forse, un po’ tutti ad Arzignano e non solo.

C’erano i congiunti e i parenti affranti di Angela, i compagni di classe del Liceo Da Vinci, tante autorità pubbliche della valle del Chiampo, le amiche del nuoto e quelle di sempre, del paese, insieme alle loro di famiglie. Quelle che compongono la comunità di Castello, la più intimamente colpita da una tragedia che a distanza di 4 giorni ha visto chiudere proprio ieri il cerchio riguardo la ricostruzione di quanto accaduto domenica sera in via Broggia, e delinearne le responsabilità che saranno poi vagliate dal corso della giustizia italiana. Mettendo a tacere ogni altro superfluo commento e anche la rabbia diffusa, a stento trattenuta. Dal parco Giuriolo di via Pozzetti, luogo di ritrovo, a quei due lampioni inframezzati da mazzi di fiori e splendenti girasoli, il breve tratto in salita è stato percorso in silenzio, dietro allo striscione con il sorriso grande  della sfortunata ragazza tanto amata quanto rimpianta in questi giorni di dolore. E un “Ciao Angela” che ricorda che per nessuno si tratterà di un addio.


Ieri (e lo sarà anche domani) è stato il tempo della riflessione, del sentire comune, della condivisione di un qualcosa di troppo forte e grande da tenersi individualmente dentro. Spegnere le voci per accendere le luci man mano che l’imbrunire sopraggiungeva, per poi concedere spazio ai canti dedicati proprio all’angelo adolescente volato in cielo prima del tempo. “Qui ci fermiamo, dove qualcuno ha tirato dritto”, uno scossone la frase proferita da don Mariano prima della veglia, di fronte al punto esatto dove l’ultimo respiro e gli ultimi pensieri di Angela sono sfumati domenica. La serata di giovedì 19 agosto, quella della fiaccolata, sarà ricordata da tanti arzignanesi presenti ieri sera come quella in cui ciascuno ha indossato una mascherina di protezione per “difendersi” uno dall’altro, e nello stesso tempo per rispettarsi e sentirsi umanamente più vicino a curare una ferita. Un bisogno di tutti, un atto concreto di affetto nei confronti dei familiari, un gesto simbolico in omaggio dell’Angela più cara volata via, ma rimasta saldamente nei cuori di chi l’ha amata e coltivata nella sua essenza. Appunto, come un fiore.