E’ un artigiano piastrellista la vittima della caduta nel vano ascensore. Dolore per Cristiano

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E’ un artigiano esperto in posa di piastrelle e rivestimenti interni la vittima del dramma di contrada Zebbo a Gallio, un tragico incidente sul lavoro che ieri è costato la vita a un 54enne di Asiago. Il suo nome è Cristiano Bonomo, contitolare della ditta insieme al fratello Stefano e da oltre 30 anni in questo settore come libero professionista. Avrebbe festeggiato il suo 55° compleanno nel corso del mese di agosto.

Per cause ancora non del tutto chiare, intorno alle 16 di ieri l’uomo è scivolato nel vano ascensori di un edificio in strutturazione, cadendo malamente per una decina di metri. Sul fondo dell’intercapedine l’impatto fatale e la morte, praticamente sul colpo, dopo un urlo disperato nella caduta che ha fatto subito accorrere altri operai impegnati nel cantiere di ristrutturazione dell’immobile destinato ad uso commerciale.

Sono stati loro i primi a soccorrerlo, dopo aver lanciato l’allarme al numero 118 e atteso l’arrivo prima dell’ambulanza da Asiago, salita in via Zebio sopra l’abitato di Gallio, e poi quello dell’elisoccorso inviato da Padova. Si confidava infatti di poter rianimare Bonomo, per poi caricarlo sul velivolo d’emergenza e provare una corsa disperata in ospedale. Ma non c’è stato verso di riportare il l’artigiano in vita, desistendo dopo alcune decine di minuti di tentativi purtroppo vani.

Non ci sarebbero testimoni diretti ad aver assistito alla caduta accidentale in quei pochi terribili secondo di silenzio interrotti dalle urla: pare che Cristiano Bonomo si trovasse in quel momento da solo sul piano dove stava lavorando. Inevitabilmente ed è stata aperta un’indagine in questi casi dovuta per ricostruire l’accaduto e per verificare il rispetto delle condizioni di sicurezza sul posto di lavoro. Uno sfortunato inciampo potrebbe spiegare all’origine la disgrazia, ma è solo la prima ipotesi per quanto la più accreditata all’indomani dell’infortunio mortale.

Appassionato di sci alpino e motociclette in particolare ma soprattutto amante vero delle “sue” montagne” che amava fotografare e pubblicare, il 55enne lascia due figlie minorenni (di 17 e 14 anni) e la moglie Flavia nel lutto, oltre alla madre e al fratello della famiglia di origine. Ma è tutta la comunità di Asiago a piangere un altro suo cittadino in circostanze accidentali e prematuramente, dopo che lunedì giusto una settimana prima – sabato scorso si è celebrato il saluto al pilota di ultraleggeri ed esercente del centro storico – un dramma l’aveva colpita con la morte tragica di Alberto Casagrande all’aeroporto altopianese. Il papà e titolare del negozio di pasticceria e gelateria dell’omonima famiglia in questo caso aveva solo 47 anni.