Incidente seggiovia Melette, c’è l’inchiesta. Il bambino di 6 anni operato per le fratture

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Un'immagine di località Melette a Gallio

A ormai 48 ore dall’incidente sulla neve di domenica dall’ospedale San Bortolo filtra un relativo ottimismo sulle condizioni di salute generali dal bambino di 6 anni rimasto ferito dopo la caduta da un carrello della seggiovia in località Melette, sull’Altopiano di Asiago (in territorio montano di Gallio). Il giovanissimo sciatore, salito tra i monti del Vicentino da San Bonifacio dove vive con la famiglia, si trovava sulla Ski Area degli impianti invernali, molto frequentati lo scorso week end. Nella caduta si è rotto il bacino e una gamba, ma sarebbero state escluse lesioni interne.

Al momento del fatto avvenuto poco dopo mezzogiorno di domenica 14 gennaio, il bambino veronese si trovava in compagnia di un adolescente vicentino, un minorenne. Quest’ultimo avrebbe 16 anni e risiederebbe in città, e sarà interrogato per chiarire la dinamica piena di quanto accaduto. Entrambi facevano parte, a quanto pare, di un gruppo di teenager e ragazzini impegnati in un corso di sci per ragazzi, affidati ai maestri, ed era presente sulle piste anche il padre del bimbo ferito gravemente.

L’inchiesta aperta in Procura a Vicenza è finalizzata a capire nei dettagli il ruolo del ragazzo inizialmente ignoto nelle vicenda, per appurare eventuali responsabilità dirette o indirette nella caduta del bimbo. Tutto questo senza lasciare in secondo piano la pista che porta a un malfunzionamento della seggiovia, in particolare della sbarra di sicurezza in metallo che il cui meccanismo a blocco dovrebbe impedire lo scivolamento dell’ospite dai sedili mobili di risalita. Procuratore e Carabinieri della stazione di Asiago indagano sul fatto dopo aver raccolto numerose testimonianze tra i presenti e da parte dei gestori dell’impianto e acquisito i filmati video dalla cam installate nella zona.

Una seggiovia degli impianti Le Melette (Gallio)

L’unica certezza risiede sul volo di 8/10 metri e l’impatto sulla neve dura, con il successivo trasporto d’urgenza in eliambulanza del piccolo a Vicenza, dove si trova da domenica in terapia intensiva pediatrica. Vista l’età tenera e la comprensibile situazione delicata della famiglia dopo l’incidente, sulle sue condizioni per le fratture riportate agli arti e sui tempi di guarigione viene mantenuto un comprensibile riserbo, in attesa di aggiornamenti in positivo sull’evoluzione del ricovero che si protrarrà per vari giorni ancora, dopo i due interventi chirurgici subiti di natura ortopedica. In ogni caso, salvo complicazioni sempre da tener presenti, subito dopo il ricovero è stato scongiurato il pericolo di vita.