Mucca cade nella trincea e rischia di morire di stenti. Missione di recupero riuscita

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Sono ancora una volta i vigili del fuoco vicentini – era accaduto ad Arsiero in passato, ai tempi utilizzando addirittura un elicottero – i “salvatori” di una mucca da latte recuperata ieri, non senza difficoltà, in località Melette a Gallio, sull’Altopiano di Asiago. Lo sfortunato bovino era scivolato in un crepaccio artificiale sembra già 4 giorni prima, in un residuo di una trincea di guerra che si trova nei dintorni di malga Longara.

L’animale, che mancava all’appello dei pastori, era dato per disperso e solo ieri pomeriggio è stato individuato in condizioni di salute precarie dopo un centinaio di ore senza bere e senza cibo. Visti gli spazi stretti e la profondità dell’anfratto di derivazione bellica, si è resa necessaria la chiamata in causa dei vigili del fuoco, corpo competente per il salvataggio di animali in pericolo.

I pompieri giunti in breve tempo dal distaccamento di Asiago, una volta sul posto si sono avvalsi della collaborazione offerta da alcuni operai che stavano lavorando con i mezzi di movimento terra sulle vicine piste da sci. Grazie all’utilizzo del braccio meccanico di una escavatrice si è potuto allargare il varco di trincea, riuscendo così ad imbragare l’animale ferito che è stato poi issato al “piano superiore” con lo scavatore. Un’operazione delicata e al “centimetro”, onde evitare ulteriori sofferenze all’esemplare già debilitato per la lunga prigionia forzata e in evidente stato di sofferenza.

La mucca portata in salvo è stata in seguito dissetata in tempo dai suoi soccorritori, come mostrano le immagini concesse dagli stessi vigili del fuoco a salvataggio riuscito. Una volta rifocillata si è ripresa, dopo aver rischiato di morire di stenti probabilmente di lì a poche ore se non si fosse intervenuto. Dopo l’affidamento ai proprietari della malga, sarà visitata da un veterinario e, anche se non è certa la sua sopravvivenza al momento, la speranza è che possa tornare presto a pascolare sulle montagne altopianesi, magari con un pizzico di attenzione in più onde evitare simili disavventure.