Nulla osta al funerale dell’architetto-pilota colpito da malore nel corso dell’atterraggio ad Asiago

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Sarò salutato nella mattinata di oggi il pilota d’aerei Renato Fornaciari, il pilota esperto deceduto lunedì sull’Altopiano di Asiago a causa di un malore, dopo che la Procura di Vicenza ha rilasciato in tempi rapidi il nulla osta per la sepoltura. Nessun dubbio, quindi, sulla morte naturale dell’uomo, di 74 anni, riuscito a rimanere fino all’ultimo ai comandi del velivolo d’epoca: fatto atterrare sulla pista altopianese pochi istanti prima di chiudere gli occhi per sempre, salvando la vita di un cineoperatore di 42 anni che trasportava come passeggero per le riprese di un film.

L’aereo Tiger ha concluso poi la corsa virando sul prato, quando Fornaciari non ha retto alle conseguenze del malessere letale, ma le ruote erano già salde al terreno. Se quell’arresto cardiaco sopravvenuto in seguito al probabile infarto l’avesse colpito solo qualche secondo prima, sarebbero state due le morti da piangere in quelle drammatiche ore e si parlerebbe di disastro aereo. La vittima era uno stimato architetto attivo in Trentino, con residenza di famiglia a Rovereto, ed era originario di Traversetolo, in provincia di Parma.

L’aviatore trentino sarà omaggiato oggi alle 11 nella chiesa parrocchiale di Santa Caterina di Rovereto. Sposato con una figlia adulta, il 74enne verrà probabilmente ricordato come un eroe per il gesto compiuto, quasi all’insaputa del passeggero – un videomaker bresciano – che si è accorto solo negli ultimi istanti del grave problema di salute del pilota, rimanendo sul sedile impotente fino all’atterraggio compiuto, il primo poi a prestargli soccorso. A nulla sono valse poi le manovre di rianimazione praticate da chi è accorso in aiuto della coppia poco prima in sorvolo dell’Altopiano, rimasta in aria per circa un’ora lunedì mattina prima di ridiscendere a terra per le cattive condizioni del meteo. Il velivolo storico era utilizzato per le riprese di un film in lavorazione sull’Altopiano: “L’isola che non c’è. La vera storia di Peter Pan”, prodotto dalla Jolefilm di Marco Paolini.

Un momento di soccorsi

Il nome di Renato Fornaciari era molto noto tra gli appassionati di volo, e l’uomo era una presenza fissa ad Asiago e dintorni, dove aveva tessuto molte amicizie, tra cui quella del proprietario del biplano d’epoca, un modello Tiger Moth di pregio storico inestimabile di proprietà di un appassionato asiaghese. Oltre al sopravvissuto, saranno parecchi dunque i vicentini oggi a Rovereto per le esequie dello sfortunato pilota. Il brevetto da pilota di velivoli a motore lo aveva ottenuto nel 1980: migliaia ormai i voli completati, così come l’ultimo, in oltre 40 anni di sospensione nell’aria. Era vicepresidente di un’associazione, la Fondazione “Jonathan Collection” – Aerei Storici Famosi, che riunisce chi sa coniugare la passione per gli aerei d’epoca alla solidarietà, ed è stato presidente dell’AeroClub di Trento e inoltre tra i fondatori di un altro ente – l’Aipm – che riunisce i piloti specializzati nei voli di montagna.

Tantissimi i messaggi di partecipazione al lutto e di cordoglio che si leggono sul web: “Vola leggero in cielo, il tuo regno, la tua felicità”, “se ne è andato facendo quello che ha sempre desiderato nella vita: volando!” e tanti altri.