Tragico salto nel vuoto dal ponte di Roana: a togliersi la vita un quarantenne vicentino

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Non può che lasciare in dote costernazione e tristezza la notizia di un nuovo gesto estremo che si è concretizzato lunedì, nella tarda mattinata, sul viadotto che porta a Mezzaselva di Roana, sull’Altopiano dei 7 Comuni. Un tragico evento che viene confermato dal comando di compagnia dei Carabinieri di Thiene, dopo che proprio i colleghi della stazione di Canove hanno tentato, purtoppo invano, di intervenire a seguito di una segnalazione.

A portare a termine la decisione di togliersi la vita, gettandosi nel vuoto, è stato un uomo di circa di 45 anni, un vicentino, che risulta residente in uno dei comuni dell’hinterland del capoluogo berico. Gli altri dati sensibili su di lui rimangono sotto riserbo.

Sul posto oltre alla pattuglia dei militari dell’Arma sono arrivati in seguito i vigili del fuoco del distaccamento di Asiago, ai quali è spettata ancora una volta l’impegnativa quanto triste operazione di recupero della salma del suicida, dopo averla individuata nelle vegetazione sotto il ponte di Roana e riportata nella sede stradale per affidarla infine all’ambulanza. Ai Carabinieri, invece, l’altrettanto duro compito di identificare la vittima e informare i familiari della disgrazia.

IMPORTANTE. Questi tragici fatti costituiscono però anche occasione per segnalare come sono tanti i casi in cui eventi analoghi vengono evitati grazie a percorsi di sostegno che hanno permesso di salvare e rigenerare le vite molte persone in difficoltà. Ricordiamo ancora una volta a chi si trova a vivere una fase difficile della propria esistenza che esistono molteplici possibilità di aiuto, ascolto e sostegno offerte da associazioni che conoscono i problemi legati ai disagi personali che possono toccare a chiunque.

L’invito per chi dovesse trovarsi in difficoltà temporanea o in condizioni psicologiche di instabilità emotiva è di contattare liberamente e anonimamente gli operatori del numero unico attivi 24 ore su 24, come Progetto InOltre (800.334.343) e Fondazione Di Leo (800.168.768). Risponderanno persone qualificate che potranno prospettare possibili alternative e percorsi già sperimentati in questi anni recenti con ottimi riscontri.