Autostrada Valdastico Nord, depositato il progetto definitivo. Le proteste dei comitati

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Il rendering del futuro viadotto a Settecà, nel Comune di Valdastico

E’ arrivato da qualche giorno, ed è visibile al pubblico, negli uffici tecnici di Cogollo, Valdastico, Pedemonte, Piovene, ma anche della Provincia e di tutti gli enti interessati che ora potranno fare osservazioni e chiedere modifiche. E’ il progetto definitivo dell’autostrada A31Nord, il tronco settentrionale della Valdastico che dovrebbe portare a Trento. Attenzione, però, si tratta solo del primo lotto, totalmente in Veneto: poco meno di 18 chilometri che congiungeranno l’attuale uscita di Piovene con Pedemonte, per due terzi del tracciato in galleria. Protestano i comitati: “Il motore del proseguimento è l’interesse privato dell’azienda privata A4 Holding, non l’interesse pubblico. Noi lo sosteniamo da sempre”, fanno presente dalla comunità Salviamo la Val d’Astico, sottolineando come insieme alla pubblicazione dall’azienda si sia dichiarato che con la realizzazione dell’opera è in gioco il rinnovo della concessione.

La mappa del tracciato

Il progetto depositato nei giorni scorsi, con la pubblicazione sulla stampa locale di tutti i nomi dei futuri espropriati, è molto simile a quello già anticipato a luglio dalla Regione. E’ previsto uno svincolo a Cogollo e poi lo svincolo finale a Pedemonte-Valdastico. Dei 17,8 chilometri, 13,3 saranno in galleria, 1,3 in viadotto, 3,2 chilometri su piano campagna o trincea. In tutto il costo stimato è di un miliardo e 299 milioni di euro, stanziati da Brescia Padova Spa. Quanto alle tempistiche, l’azienda auspica entro marzo 2018 la deliberazione Cipe, poi altri 12 mesi per gli espropri e la progettazione esecutiva. Poi seguiranno sei anni di lavori: in sintesi salvo intoppi la Spa prevede la realizzazione del primo lotto per il 2025. Quanto al secondo, quello fra Pedemonte e Trento, non c’è ancora alcuna indicazione precisa. Anzi, nei giorni scorsi dall’amministrazione provinciale trentina sono arrivate via stampa dichiarazioni scettiche e ironiche circa il progetto predisposto da Brescia Padova Spa. L’unico riferimento al secondo lotto resta l’accordo stipulato ad agosto 2016: provincia autonoma trentina, Regione Veneto e ministero delle Infrastrutture hanno costituito a livello ministeriale un comitato paritetico, in cui ci si è dati come obiettivo trovare una soluzione condivisa anche per il secondo lotto entro agosto 2018.

Ecco le opere maggiori e i viadotti:

Galleria artificiale “S. Agata 1”, 100 metri

Galleria “S. Agata 2”, 1.325 metri

Galleria Cogollo, 6.585 metri

Galleria Pedescala 1.763 metri

Galleria S. Pietro 3.465 metri

Viadotto Piovene 286 metri

Viadotto Settecà 412 metri

Viadotto Molino 491 metri

I vertici dell’azienda hanno fatto sapere di aver apportato alcune variazioni al progetto, dopo le osservazioni presentate nei mesi scorsi dai sindaci altovicentini (il Comune di Valdastico, ad esempio, aveva chiesto l’eliminazione dei viadotti). In particolare la Spa avrebbe rifatto da capo la valutazione d’impatto ambientale, e aggiunto una galleria in più nelle vicinanze della chiesetta di Sant’Agata, a Cogollo, oltre a progettare nello stesso Comune una riduzione dell’altezza dello svincolo. Questo non ferma le critiche della comunità Salviamo la Val d’Astico. Anzi:

“Il tracciato presentato rimane quello del 2013 senza modifiche – dichiarano dal comitato – però contiene le varianti “concordate” con i Comuni come alternativa, rispetto alle quali deciderà il Cipe; se questo recepisce il progetto così com’è, i Comuni rimetteranno nei cassetti le loro varianti e A4 se ne uscirà con la testa alta, potendo dire che sono stati i cattivoni del Cipe a non sceglierle”. Si fa presente che, nonostante le richieste ad esempio del Comune di Valdastico di “eliminare i due viadotti in val d’Assa e in località Forni” i viadotti sono rimasti, “con tanto di rendering fotografico. Ma niente paura, se il progetto verrà approvato i Comuni potranno sempre chiedere le opere di compensazione: le recinzioni del campo da calcio, o magari una teleferica chi ha più fantasia”. Le critiche continuano sul tema del collegamento al Trentino. Per i contrari all’autostrada da parte della Spa sul tema c’è “una arrampicata libera sugli specchi”, né dà garanzie il fatto che il comitato paritetico si sia riunito tre volte: “Allora sì che possiamo stare tranquilli – ironizzano dal comitato – mettiamo in mano a questi “oltre 1,2 miliardi di euro”, sulla base di tre riunioni con cui hanno concluso che in qualche modo si collegheranno alla Valsugana?”.