Neve fino a quote molto basse. Nel Vicentino finalmente è vero inverno

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La Gabiola - Recoaro Terme (foto Facebook)

Come promesso dalle previsioni meteo, è arrivata anche nel vicentino la perturbazione che ha portato neve non solo in montagna ma anche nelle prime colline della fascia pedemontana. Tra giovedì 19 e le prime ore di venerdì 20 sono infatti previste nevicate fino a quote collinari, con probabili accumuli di qualche centimetro anche in alcuni fondovalle prealpini e sui colli.
In pianura le precipitazioni hanno assunto il carattere di neve mista a pioggia o a tratti neve, sciogliendosi però al suolo.

La fase più significativa è iniziata nel pomeriggio di oggi, giovedì, 19 gennaio. Momentanei fiocchi di neve, per pochi minuti e spesso resi pensanti dall’acqua, si sono visti anche a Vicenza città, nell’Alto Vicentino e nel Bassanese. Coltre bianca invece a partire dai 300 metri sul livello del mare. Nelle montagne vicentine, infine, ha iniziato a nevicare in modo copioso.

Imbiancate le colline di Schio (nel video la breve nevicata a Magrè) e sull’Altopiano del Tretto. A Valli del Pasubio oltre 15 centimetri di neve fresca. Neve, anche se pochi centimetri, anche a Monte di Malo. A Campomolon (Lastebasse) si segnalano accumuli di 107 centimetri di neve (dati Arpav). 67 centimetri a Campogrosso (Recoaro) con strada chiusa per chi sale da Recoaro Mille per rischio slavine.
In Altopiano di Asiago, 54 centimetri di neve a Malga Larici (Asiago), 47 a Cima Dodici, 56 sul Monte Lisser, 35 sul Monte Grappa. La strada da Recoaro Mille a Rifugio Campogrosso come ogni anno è stata chiusa alla prima neve per rischio slavine. Una decina di centimetri di neve fresca anche nel territorio di Lusiana Conco e oltre 15 centimetri anche nell’alta Val Chiampo. 20 centimetri di neve anche nelle zone collinari di Valdagno. Neve anche sui Colli Berici.
Al momento nel vicentino non si segnalano criticità sulla rete stradale, ma nel fine settimana sono previste gelate che richiederanno agli automobilisti la massima attenzione.

Il rischio valanghe
Il pericolo di valanghe in questi giorni sulle montagne venete è di grado 3 “marcato”, sia per le Dolomiti che per le Prealpi (qui il bollettino Arpav). Il Soccorso alpino e speleologico veneto ricorda che dato che da domani il tempo sarà in miglioramento, è probabile che con il vento la neve fresca e leggera degli ultimi giorni subirà una redistribuzione, specie oltre il limite del bosco, mentre la formazione e la distribuzione dei nuovi lastroni sarà in funzione all’intensità e alla durata dell’azione eolica.
“Questa situazione non determinerà una variazione del pericolo di valanghe che oltre il limite del bosco rimarrà marcato (grado 3) ma aumenteranno i punti di possibile innesco delle valanghe a lastroni. Le zone più critiche saranno conche, impluvi, canalini e zone di cresta in tutte le esposizioni caratterizzati da depositi di neve venata. Anche se la neve al suolo non è tanta, la struttura interna del manto nevoso è delicata per la presenza di strati interni e basali deboli a crescita cinetica” spiegano gli esperti del Soccorso alpino.

In generale il pericolo di valanghe continuerà ad interessare gli ambiti non controllati della montagna ma, nelle situazioni più esposte, non si escludono possibili singoli eventi valanghivi di magnitudo ridotta difficilmente prevedibili. Oltre il limite del bosco, ma in particolare in prossimità di creste e forcelle, il Soccorso alpino Raccomanda quindi “un’attenta scelta degli itinerari specie nelle esposizioni in ombra e in presenza dei nuovi depositi di neve ventata o di locali cumuli significativi di neve fresca. La nuova neve ha coperto i vecchi lastroni di neve ventata pertanto la loro individuazione ora è assai difficile.