Ospedale, servizio pediatrico a singhiozzo, il sindaco minaccia la protesta. Ulss 7: “La presa in carico è garantita”

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Il nuovo ospedale di Asiago

Infuria la polemica sul servizio di pediatria dell’ospedale dell’Altopiano dei Sette Comuni. A dare fuoco alle polveri è stato venerdì sera il sindaco di Asiago, Roberto Rigoni Stern, con un post su Facebook.

“Da tempo – ha scritto il primo cittadino asiaghese – ricevo segnalazioni e proteste in merito alla carente copertura del servizio pediatrico presso il nostro ospedale. Genitori che accedono con bambini al Pronto Soccorso e dopo ore di attesa vengono invitati a ritornare il giorno dopo od a recarsi a Bassano per ‘assenza del pediatra’ oppure invitati direttamente a rivolgersi ‘ad altri ospedali’, quando Asiago possiede un ospedale ‘per acuti’ che dovrebbe garantire i servizi sanitari essenziali”.
Un problema non da poco, considerato che l’Altopiano è una delle principali mete turistiche venete e conta decine di migliaia di villeggianti, soprattutto famiglie con bambini.

Il sindaco ricorda poi di aver esercitato “negli ultimi otto anni” svariate “pressioni verso la direzione dell’Ulss e la Regione Veneto affinché venisse risolto il problema del servizio pediatrico ospedaliero, a maggior ragione a fronte del ripristino dell’operatività del punto nascita”.
Un problema che per Rigoni Stern era stato parzialmente risolto sino all’epoca del Covid. “Da quel momento – spiega – ad ogni richiesta di ripristinare la pediatria h24 ci è sempre stata opposta la ‘carenza di pediatri‘, ed è verosimile che sussista questo problema ma non è giusto che siano proprio i nostri cittadini od i nostri bambini a subirlo”. Una situazione che il sindaco di Asiago guarda in prospettiva: “Per il prossimo inverno c’è l’assoluta necessità che questo problema venga risolto affinché si possa fornire l’assistenza necessaria a tutti i bambini del nostro territorio ed ai molti che dalla pianura vengono per le loro vacanze sull’Altopiano. Nei prossimi giorni, assieme ai sindaci ed ai comitati, faremo il punto della situazione richiedendo, ancora formalmente ed a gran voce, la risposta che la nostra gente da tempo attende. Se non ci saranno le risposte che attendiamo organizzeremo per l’autunno una grande manifestazione come abbiamo sempre saputo fare in tempi più e meno recenti”.

 

La goccia che ha fatto traboccare il vaso, scatenando l’ira dell’amministrazione comunale asiaghese, nel dettaglio, è il fatto accaduto a una famiglia con un bimbo di soli 40 giorni, costretta a “scendere” a Santorso o Bassano per tenere monitorato il piccolo, che presentava febbre alta.
Sul fatto specifico, interviene con una nota oggi la direzione medica dell’ospedale di Asiago: “Il trasferimento – spiega la nota – nulla ha a che fare alle difficoltà di organico della pediatria. E’ stato infatti deciso proprio dal pediatra in quel momento in servizio all’ospedale di Asiago, a tutela del paziente al fine di garantire una maggiore tempestività di intervento in caso di necessità, considerando che l’ospedale di Santorso è dotato di un reparto di patologia neonatale, oltre che di una terapia intensiva neonatale nell’eventualità di un aggravamento. Considerando l’età del bambino e la sintomatologia evidenziata, il trasferimento è stato non solo del tutto corretto, ma anche tempestivo: il paziente è entrato alle 12.22 al pronto soccorso di Asiago ed era in ambulanza già alle 13.51, dopo essere stato visitato e trattato per la febbre alta”.

“Quanto alla mancata presenza di un pediatra h24 all’ospedale di Asiago – aggiunge la direzione medica – la questione è da tempo all’attenzione della direzione dell’Ulss 7 Pedemontana. Purtroppo è noto, e questo è un fenomeno generale che non riguarda solo la struttura di Asiago, che in un momento di carenza di specialisti, questi preferiscono accettare incarichi più vicino a casa o presso gli ospedali hub. Ciò nonostante, l’Ulss ha continuato e continua tuttora con tutte le modalità possibili la ricerca di specialisti di pediatria disposti a lavorare presso l’ospedale dell’Altopiano”.
“Va sottolineato infine – conclude la nota – che attualmente viene comunque garantita la capacità di presa in carico h24 dei pazienti pediatrici presso l’ospedale di Asiago, grazie alla presenza di un secondo anestesista nelle fasce orarie in cui il pediatra è assente: tale figura specialistica è infatti per legge equipollente a quella di un pediatra e dunque abilitata a lavorare in un reparto di pediatria.