Radio, raffermo, raperonzolo, Romano d’Ezzelino e Recoaro: tutto il mondo in una R a We love Italia

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Nell’ultima puntata della trasmissione radiofonica di Radio Eco Vicentino We Love Italia, Gianni Manuel e Martina Polelli hanno proseguito il viaggio alla scoperta del territorio attraverso le lettere dell’alfabeto.

Protagonista è stata la lettera R come radio, ma anche come raffermo, il pane che si usa per preparare il “macafame”, o il raperonzolo, ossia l’erba spontanea prodotto De.Co. di Villaga.
Il tema della puntata è stato anche l’occasione per scambiare due parole con Franca Meneghetti, assessore alla gentilezza di Romano d’Ezzelino e Paolo Asnicar, operatore turistico e consigliere del Comune di Recoaro Terme.

Franca Meneghetti ha raccontato inizialmente l’importanza del suo assessorato, ovvero quello di proporre iniziative trasversali che riconducano alla gentilezza. Ha spiegato infatti che bisogna essere consapevoli della perdita di qualche buona abitudine e che le istituzioni devono farsi carico di questa importante valorizzazione.

Tra i buoni motivi per visitare Romano d’Ezzelino (pure con la R) c’è senza dubbio la citazione del Sommo Poeta nella sua Divina Commedia. Nel Canto IX, v. 25, Dante Alighieri guidato da Beatrice arriva nel cielo di Venere. Qui gli si fa incontro lo spirito luminoso della sorella di Ezzelino III, Cunizza da Romano, che gli dice:
«In quella parte della terra prava
Italica, che siede intra Rialto
e le fontane di Brenta e di Piava
si leva un Colle e non surge molt’alto
là onde scese già una facella
che fece alla contrada un grande assalto».
Il Colle menzionato è il Col Bastia, più conosciuto come Colle di Dante. Lì, ancora oggi, è possibile vedere la torre campanaria a base circolare in ricordo dell’antica fortezza dei Da Romano.

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Villa Ca’ Cornaro a Romano d’Ezzelino

Dopo il Colle, una visita è d’obbligo anche a Ca’ Cornaro, una villa privata situata all’interno di un parco ottocentesco. L’immobile è di origine cinquecentesca e custodisce al suo interno diversi stucchi e affreschi settecenteschi. La cappella conserva alcuni affreschi attribuiti a Giovanni Battista Canal. Studi ancora in corso, condotti dalla dott.ssa Serenella Zen, stanno portando alla luce tantissime novità artistiche e culturali che presto verranno condivise con tutta la comunità.
Dopo arte, storia e cultura è il turno degli eventi, come la mostra dei presepi appena terminata, la manifestazione carnevalesca con sfilata di carri allegorici, la passeggiata tra i colli e il Palio delle Contrade organizzato come ogni anno dall’Associazione Seriola.
Immancabile infine un dolce tipico della tradizione contadina degli anni ’30. Si tratta di Panna e Storti, una cialda a base di farina bianca, acqua e melassa, arrotolata come a formare un piccolo cono a cui sopra viene aggiunta della panna freschissima.

Salutata l’assessore Meneghetti, Gianni e Martina si sono spostati verso Recoaro Terme (sempre rigorosamente con la R) dove ad attenderli c’era Paolo Asnicar. Paolo ha proposto Recoaro attraverso tre parole, ancora con questa lettera dell’alfabeto: rilancio, relax e riscatto.
Rilancio perché è stato avviato un progetto di rivitalizzazione, di rilancio del borgo, che prevede un investimento di venti milioni di euro per rilanciare le terme. L’accordo con la Regione del Veneto è già stato firmato e Recoaro è pronto per ripartire dall’acqua.
Relax perché, grazie alla natura incontaminata del territorio, è possibile godere delle piccole cose, delle passeggiate ma anche dei piatti tipici come i gnochi con la fioreta.
Infine Riscatto, perché è necessario stare al passo col turismo, rallentare il ritmo e approfittare di ciò che si ha. Recoaro Terme propone un turismo alla portata di tutti e fruibile in tutte le stagioni dell’anno.