Il papà di Matteo Cecconi: “Vaccinatevi perché nessun altro ragazzo si perda nell’isolamento”

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E’ un appello a vaccinarsi per la salute di tutti (e quella mentale delle giovani generazioni in particolare) quello pubblicato oggi sui social da Alessandro Cecconi, padre di Matteo, lo studente di 18 anni dell’Istituto Fermi di Bassano del Grappa che lo scorso aprile è andato incontro alla morte dopo aver assunto un mix di sostanze chimiche e farmaci. Le parole di papà Alessandro sono un invito a tutelare se stessi e le persone che ci stanno vicino, scegliendo di vaccinarsi contro il Covid. Parole che fanno riflettere sulla responsabilità personale di ciascuno, che è anche collettiva, e  su come questi quasi due anni di pandemia abbiano messo a dura prova la vita di tutti, soprattutto con un forte impatto dal punto di vista psicologico, relazionale e sociale. In particolar nel mondo giovanile.

Sono diverse infatti le indagini (come per esempio quella condotta da Telefono Azzurro) che hanno dimostrato come le nuove generazioni, a causa delle conseguenze legate al Covid, manifestino un sempre più crescente senso di solitudine, ansia e paura fino ad arrivare a disturbi più estremi.

Sul suo profilo Facebook Alessandro Cecconi scrive: “Non vaccinarsi o rimandare il richiamo. Una scelta che a mio avviso mette in pericolo prima di tutto la vostra salute, ma, mi potreste rispondere che sono affari vostri. In realtà la scelta di vaccinarsi o meno è una scelta collettiva, non personale. È una scelta di Amore e di altruismo. Il vaccino tutela la mia salute, le persone che ho intorno e con cui lavoro, il nostro stesso lavoro. Quale impatto ha in famiglia o nel lavoro se qualcuno con cui lavoriamo si dovesse ammalare? Il vaccino tutela le persone che amiamo, tutela la società, ci avvicina all’uscita del tunnel in cui da due anni siamo immersi. La scelta di vaccinarsi è una responsabilità civile, un dovere nei confronti di chi è a rischio, di chi non ha potuto lavorare a causa delle restrizioni, è un atto d’amore verso milioni di ragazzi e bambini a cui è stata privata una parte importante di socialità. 

Un anno fa io mi dicevo che tutto sommato il lockdown non era così pesante, che paragonato ai tempi della guerra o di povertà era ben poca cosa. Mi sbagliavo. Ho vissuto e vivo con enorme dolore le conseguenze di due anni di vaccino. Matteo non era un ragazzo debole, era sicuramente fragile. Sensibile, di spiccata intelligenza, ho letto i suoi pensieri che ha lasciato su molte pagine. Non saprò mai quanto i due anni passati hanno inciso nella sua scelta. Una cosa è certa: Matteo ha perso infinite occasioni. Le vacanze scout, la condivisione in aula con i compagni, le gite di scuola, gli stage lavorativi, le uscite con gli amici, semplicemente un cinema od un gelato con la sua ragazza o visitare con lei una mostra od una città. Semplicemente vivere una storia d’amore come abbiamo potuto fare noi e non invece relegato in una stanza, come è invece stato costretto.

Matteo Cecconi aveva 18 anni e frequentava l’Istituto Fermi di Bassano. Si è suicidato assumendo un mix di sostanze chimiche e farmaci

Quante di queste occasioni perse avrebbero potuto costituire per lui lo stimolo a vivere ancora? Non lo saprò mai, ma non voglio che un altro ragazzo si perda nell’isolamento, nel non vivere le esperienze della vita. Non voglio che un’altra famiglia passi quello che stiamo passando noi. Per questo vaccinarsi è una scelta d’amore, anche se non lo faccio per me, anche se ho una irragionevole paura. Il vaccino è l’unica strada per riprendere una vita normale. Credo fermamente nella scienza, il vaccino è ormai stato usato in oltre sette miliardi di dosi, con una platea di miliardi di persone vaccinate. Le reazioni avverse si contano sulle dita delle mani.


Il Covid ha contagiato oltre 250 milioni di persone causandone la morte di oltre 5 milioni. Solo in Italia sono morte oltre 130mila persone. Di cosa abbiamo paura allora? Del vaccino o del virus? Una piccola parte di medici, e di politici irresponsabili soffia sul fuoco dei no vax, no mask, no green Pass. Questi gruppi, molto chiassosi che hanno una grande visibilità, sono appoggiati dalla destra più estrema, fascista, violenta ed eversiva. A chi vogliamo credere, a chi diffonde paura e violenza o a chi lavora, studia e ricerca per proteggerci? Il vaccino riduce notevolmente la sua efficacia già dopo sei mesi, il richiamo diventa allora fondamentale per mantenere l’immunità, per ridurre i danni in caso di dovesse comunque risultare positivi, per ridurre le possibilità di contagio. Vi prego fate una scelta responsabile, senza rimandare inutilmente, ma facendo il vaccino od il richiamo prima possibile”.