Un campo di atletica per l’addio a Matteo. Lo studente fu trovato senza vita dal padre

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Una veduta dall'alto (via Google Maps) dell'impianto sportivo all'aperto che ospiterà oggi le esequei

Bassano del Grappa si stringerà oggi se possibile ancora di più intorno a una “sua” famiglia, in particolare ai coraggiosi genitori di Matteo, il 18enne studente dell’Istituto “Fermi” in città che lunedì scorso, per sua deliberata scelta, come si è saputo nei giorni successivi, è andato incontro alla morte. Suscitando incredulità pari quanto allo sgomento legato dalla vicenda del rappresentante d’istituto, che frequentava la quarta classe, visto che a spezzare la vita dell’adolescente è stato un mix di sostanze chimiche e farmaci (di cui non riportiamo ulteriori indicazioni).

A strapparlo alla madre Antonella e al padre Alessandro, dopo che quest’ultimo lo aveva ritrovato esanime in camera da latto tentando di rianimarlo e chiedendo aiuto al 118, a monte è stato un percorso interiore che il neo 18enne aveva compiuto in silenzio. Originato, come ha spiegato il papà al Giornale di Vicenza, da approfondimenti di studio personale portati avanti in autonomia in una fase critica come quella odierna, rivelatisi deleteri. Suggestioni divenute convinzioni, senza possibilità di contradditorio, racchiuse in un guscio impenetrabile a chiunque.

Senza lasciar trasparire nulla della decisione estrema maturata nè chiedere confronto o consiglio a chi gli voleva bene, o a qualsiasi ente preposto per contrastare le tendenze suicide in preoccupante crescita, soprattutto nella fascia d’età giovanile. E lasciando la “verità” su di lui – e sulle tracce sulle influenze subite navigando nel web – a un intimo diario contenuto nel pc di casa, dove sapeva che i familiari potevano accedere e trovare, almeno, delle risposte che altrimenti non sarebbero mai giunte loro. In quei files la spiegazione di un gesto volontario programmato che, nel giorno del dramma consumatosi in camera mentre stava assistendo alle lezioni in Dad, sembrava invece causato da un malore improvviso o, in alternativa, da un possibile avvelenamento accidentale. Poi, però, una ricevuta dell’acquisto su un sito di e-commerce di una sostanza chimica (lecita e di libera vendita) ritrovata in casa e gli antefatti raccontati nel diario digitale, insieme hanno contribuito a chiarire il quadro, lasciando nell’amarezza ancor più profonda chi conosceva Matteo. Con il papà a non tirarsi indietro, nonostante un dolore incommensurabile per le perdita del figlio: lui stesso ha messo in guardia i coetanei dalle insidie del web, un vortice pericoloso, e si sta facendo testimone di un drammatico problema che ha assalito più famiglie di teenager in Italia e su cui servono interventi urgenti ed efficaci.

A piangere Matteo, insieme a genitori, nonni e compagni di classe e amici, ci sarà anche la sorella Clara. L’ultimo saluto riunirà tanti tra coloro che hanno incrociato il percorso di quel ragazzo intelligente, sensibile e pure arguto e curioso, aspetto che forse lo ha tradito. Sarà ricordato sul campo di atletica che lo vedeva correre libero, e che aveva rappresentato per lui una passione di ragazzo che, a fianco dello studio, coltivava attraverso lo sport. L’appuntamento è per le 15 di oggi, lunedì 3 maggio, nella pista del quartiere di Santa Croce a Bassano in via Maritain. L’ampio spazio all’aperto consentirà di svolgere la funzione religiosa con accesso libero e rispondendo alle normative di emergenza sanitaria.

A chi si trova a vivere una fase difficile ricordiamo ancora che esistono possibilità di aiuto, ascolto e sostegno offerte da associazioni e persone che conoscono i problemi legati ai disagi personali che possono affliggere chiunque in determinate periodi di vita. L’invito per chi dovesse trovarsi in difficoltà temporanea o in condizioni psicologiche di instabilità emotiva è di contattare liberamente e anonimamente gli operatori del numero unico attivi 24 ore su 24, come il Telefono Amico (02 2327 2327, il Telefono Azzurro (1.96.96), il Progetto InOltre (800.334.343) e la Fondazione Di Leo (800.168.768). Risponderanno persone qualificate che potranno prospettare possibili alternative e percorsi sperimentati con ottimi riscontri.