Protesi all’anca: al San Bassiano arriva un robot, sarà il primo in Veneto

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Il reparto di Ortopedia dell’ospedale di Bassano del Grappa è la prima struttura pubblica in Veneto a utilizzare la chirurgia robotica per le operazioni di protesi di anca: i primi due interventi sono stati eseguiti oggi, segnando così un ulteriore salto di qualità nella capacità di presa in carico dei pazienti che necessitano di interventi protesici ad alta complessità.

A spiegare i vantaggi di questa innovativa metodica è il dottor Giovanni Grano, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Ortopedia e Traumatologia del San Bassiano: «Grazie ad un accurato planning pre-operatorio e all’elaborazione di una Tac tridimensionale dell’articolazione da protesizzare, il robot riesce a pianificare con estrema precisione il posizionamento delle componenti protesiche rispettando tutti i parametri biomeccanici e ripristinando una corretta geometria articolare. Tutto questo consente una maggiore stabilità e una maggiore durata nel tempo delle protesi. In definitiva, l’impianto di una protesi con il sistema robotico è più accurato rispetto alla tecnica manuale e garantisce un recupero funzionale più rapido, una minore degenza post-operatoria e una riduzione dell’usura delle componenti, dunque una maggiore durata nel tempo».

Una rivoluzione, dunque, che risponde proprio a quelli che sono oggi gli obiettivi strategici della chirurgia protesica. Con l’allungarsi della vita media, infatti, in questo particolare ambito l’Ortopedia si è trovata ad affrontare sfide inedite: «Da una parte ci sono i “grandi anziani” – continua il dott. Grano -, spesso con altre patologie, ai quali è importante garantire un decorso e un recupero post-intervento rapido e privo di complicazioni, proprio perché si tratta di pazienti già fragili. Dall’altra ci sono pazienti relativamente giovani, che hanno di fronte a sé ancora molti anni di vita attiva e che per questo necessitano di una protesi in grado di garantire performance elevate e una lunga durata nel tempo».

 

Proprio questi obiettivi sono da sempre al centro dell’attenzione all’Ortopedia di Bassano, come sottolinea il dott. Antonio di Caprio, Direttore Sanitario dell’ULSS 7 Pedemontana: «L’utilizzo di questa innovativa metodica non nasce per caso, ma come ulteriore sviluppo dell’attività dell’Ortopedia di Bassano quale centro di riferimento regionale per la chirurgica protesica mininvasiva. Nel corso degli anni, infatti, al San Bassiano sono state messe a punto e affinate metodiche particolarmente avanzate che consentono di ridurre i tempi di recupero post-intervento e migliorare gli esiti a lungo termine». «Da diversi anni – spiega a questo riguardo il dottor Grano – utilizziamo la Tissue Sparing Surgery, cioè una chirurgia basata sull’idea del massimo rispetto dei tessuti non compromessi dalla patologia. Mi riferisco soprattutto alle strutture muscolari, il cui rispetto ottimizza quella giusta tensione che garantisce la stabilità articolare. Ora, con l’utilizzo della chirurgia robotica, facciamo un ulteriore, fondamentale passo in avanti per garantire ai nostri pazienti una qualità di vita sempre migliore».

Un’innovazione che conferma la vocazione del San Bassiano quale ospedale ad alta tecnologia, come sottolinea il Direttore Generale Carlo Bramezza: «Negli ultimi anni sono stati compiuti grandi investimenti per rendere il San Bassiano uno degli ospedali più moderni, con dotazioni all’avanguardia. Certamente la chirurgia robotica e l’esperienza che abbiamo già maturato su questo fronte è forse l’esempio più eclatante di questo impegno, che naturalmente proseguirà anche in futuro, perché in sanità la ricerca è continua e come Azienda siamo attenti a tutte le nuove soluzioni che possono consentirci di assistere sempre meglio i nostri pazienti».