Covid-19, la rete solidale nell’Ulss 7 ha dato ospitalità a 60 persone in quarantena

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Durante l’emergenza per l’epidemia da Covid-19 sono state 60 nell’Ulss 7 Pedemontana le persone in quarantena che, non potendo stare a casa, hanno usufruito dell’accoglienza messa in campo da una rete di solidarietà: infermieri risultati positivi che non potevano rischiare di contagiare i familiari, pazienti che per lo stesso motivo non potevano tornare a casa. Un’accoglienza possibile in quattro gli alberghi e altre strutture nel Bassanese e altre quattro nell’Alto Vicentino, alle quali si sono aggiunte anche due case di riposo (Villa Serena Isacc a Bassano e Opera Immacolata a Thiene).

Tra i tanti progetti di solidarietà messi in atto per affrontare l’emergenza coronavirus, uno dei più significativi infatti ha visto collaborare insieme l’amministrazione comunale di Bassano, l’Ulss 7 Pedemontana, la Fondazione Otb di Renzo Rosso e Rotary Club di Bassano. Si tratta, nel dettaglio, del progetto finalizzato a garantire ospitalità temporanea a quei cittadini in quarantena che non potevano trascorrere in casa il periodo di isolamento, in quanto rischiavano di contagiare dei familiari conviventi ad alto rischio (ad esempio perché anziani, disabili o immunodepressi, in abitazioni con spazi necessariamente ad uso promiscuo).

11 persone sono state ospitate dall’albergo Piccolo Brennero, per i quali la Fondazione Otb ha finanziato la permanenza nella struttura, la sanificazione quotidiana delle stanze e la pulizia completa degli ambienti comuni, oltre al servizio di lavanderia. Il Rotary Club di Bassano ha garantito invece la fornitura dei pasti.

Come noto, l’accesso alle strutture è avvenuto su base volontaria e su richiesta motivata e la permanenza poteva durare per l’intero periodo di isolamento fiduciario, oppure solo per il tempo necessario a trovare una soluzione alternativa in casa o per il proprio nucleo familiare. «Due strutture hanno accolto persone in isolamento fiduciario – spiega Alessandro Pigatto, direttore dei servizi socio-sanitari dell’Ulss 7 Pedemontana – mentre solo il Piccolo Brennero ha accettato di accogliere i soggetti positivi accertati. In questo modo nell’Ulss 7 Pedemontana abbiamo potuto offrire una sistemazione a tutti i cittadini, differenziata in funzione delle loro condizioni ed esigenze: dal ricovero in ospedale per i pazienti con sintomi acuti al ricovero in ospedale di comunità per quanti avevano e hanno sintomi più leggeri, fino appunto all’ospitalità in hotel o in altre strutture residenziali per chi era asintomatico o con sintomi molto lievi e tuttavia non poteva trascorrere il periodo di isolamento a casa».

Tutta l’accoglienza è avvenuta in modo del tutto gratuito: «Per gli ospiti del Piccolo Brennero grazie appunto alla generosità di Fondazione OTB e del Rotary Club di Bassano – spiega Pigatto – mentre alcuni alberghi che ospitavano i soggetti negativi hanno dato disponibilità gratuita e altri sono stati sostenuti dai cittadini e dalle amministrazioni comunali. L’Ulss 7 si è invece fatta carico del costo di permanenza degli ospiti temporanei collocati nelle case di riposo e abbiamo mantenuto i controlli preventivi e la regia generale».

«L’idea è nata da un progetto simile di cui avevo sentito parlare nella città di Milano. E’ stata davvero impressionante – commenta Arianna Alessi, vicepresidente di Otb Foundation – la velocità con la quale siamo riusciti a concretizzare il tutto, grazie anche alla prontezza e alla disponibilità degli imprenditori che con noi hanno deciso di aderire. Consideriamo che abbiamo agito all’apice della pandemia e in un contesto in cui si trattava di lavorare a stretto contatto con soggetti positivi accertati, non era scontato riuscire ad attivarsi in tempi così minimi. Un grazie quindi a tutti coloro che hanno reso possibile questo progetto, ci piace pensare di essere un team ormai consolidato e pronto a ripartire per il pieno sostegno della nostra comunità».

Fondamentale è stato anche il ruolo del Rotary Club di Bassano, come spiega il suo presidente Diego Caron: «La salute è un tema al quale storicamente siamo particolarmente attenti, così quando sindaco Pavan ci ha proposto di essere parte attiva in questo progetto abbiamo subito accolto di buon grado l’invito, perché ci consentiva non solo di aiutare chi necessitava di ospitalità, ma anche di proteggere dal contagio tutti i loro cari. Voglio ringraziare quindi quanti hanno sostenuto il nostro Club in questa iniziativa, e in primis Rosa Profeta della Pizzeria Alla Grotta che si è adoperata in modo particolare per garantire pasti di qualità alle persone ospitate».

“E’ un motivo di orgoglio poter essere qui oggi a ringraziare quanti hanno collaborato a questo progetto – sottolinea il sindaco Elena Pavan – L’iniziativa è stata davvero meritevole, di grande generosità ed è importante evidenziare quanto sia stata utile e immediata la collaborazione tra vari soggetti che si sono messi a disposizione. Si è creata fin da subito una rete strutturata e noi, da parte nostra, siamo stati i collettori di una sinergia tra pubblico e privato che hanno saputo collaborare in un momento così delicato, contribuendo ad alleggerire il gravoso carico degli ospedali e delle famiglie”.