Ulss 7, bilancio in rosso per 12,4 milioni nel 2020. Bramezza: “Colpa del Covid”

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L'ingresso di uno dei tre poli sanitari della Pedemontana.

L’Ulss 7 Pedemontana archivia per il 2020 un bilancio economico “in sostanziale equilibrio, al netto dei costi dovuti alla gestione della pandemia”. Ad affermarlo è una nota dell’azienda socio-sanitaria, che spiega come la perdita di esercizio ammonti a 12,4 milioni di euro e sia dovuta ai maggiori costi in area sanitaria sostenuti per far fronte alla pandemia, combinati con i minori ricavi legati alla diminuzione delle prestazioni sanitarie; in sostanziale equilibrio, invece, in costi per quanto riguarda l’area dei servizi socio-sanitari.

“Il risultato economico negativo non deve allarmare – sottolinea il direttore generale Carlo Bramezza -: purtroppo era ampiamente prevedibile considerando le grandi spese sostenute per la gestione della pandemia, a fronte tra l’altro di un rallentamento o sospensione temporanea delle attività ordinarie. Piuttosto, la presentazione del bilancio e la relazione sull’attività 2020 testimoniano l’impatto fortissimo che ha avuto la pandemia. Questa diventa allora l’occasione per ribadire la forza e le capacità del nostro sistema sanitario, che ha saputo far fronte ad una situazione di grande e prolungata emergenza che non aveva precedenti. Ma allo stesso tempo, i numeri ci ricordano ancora una volta quali danni ha provocato la pandemia: abbiamo tutti il dovere di impedire che si verifichi una nuova ondata e l’unico modo è prenotare la vaccinazione e rispettare le misure di prevenzione dei contagi che ormai tutti ben conosciamo”.

Più in dettaglio, il valore della produzione presenta una diminuzione di 5.323.954 euro rispetto al 2019 (dai 695.402.811 euro del 2019 si passa a 690.078.857 del 2020). Diminuiscono in particolare i ricavi per le prestazioni sanitarie e sociosanitarie a rilevanza sanitaria (-4.650.587 euro) e quelli derivanti dalla compartecipazione alla spesa per prestazioni sanitarie, ossia i ticket (-3.923.413 euro), come conseguenza della sospensione temporanea, nel 2020, delle prestazioni non urgenti durante la fase più acuta della pandemia. Parallelamente i costi sono aumentati (da 683.016.054 a 692.217.834), proprio per le spese straordinarie causate dall’emergenza Covid.

L’azienda ha proposto alla Regione Veneto la copertura del risultato negativo dell’esercizio 2020, essendo determinato da fattori esogeni all’ordinaria gestione e derivanti dall’emergenza da Covid-19, al fine di reintegrare il patrimonio netto, che resta comunque solido e fondamento per investimenti futuri.

La nota dell’Ulss 7 sottolinea comunque che il peggioramento della situazione economica “non si è tradotto in una dilatazione dei tempi di pagamento dei fornitori che nel 2020 sono stati pagati mediamente con 27,68 giorni di anticipo rispetto alla scadenza”. I pagamenti oltre i termini rimangono infatti estremamente contenuti: solo il 2,69% dei pagamenti nel 2020 è avvenuto oltre la scadenza, e di questi l’1,82% è stato comunque pagato con un ritardo non superiore ai 15 giorni.