Spettacolando – Lovetrain2020, un tuffo nell’utopia degli anni ’80 al Comunale di Vicenza

Venerdì 12 aprile il palco del teatro comunale di Vicenza ha accolto Lovetrain2020, uno spettacolo di danza contemporanea con celebrazione degli anni ’80.
La colonna sonora è disegnata da una band di culto dell’epoca, i Tears for Fears, che ci hanno restituito in pochi attimi la spudorata leggerezza di un decennio lontano, ma mai seppellito.

A Emanuel Gat, coreografo di nota fama, l’ambizioso compito di rendere raffinato uno spettacolo immerso a pieno ritmo in uno dei decenni meno eleganti che la storia ricordi. Rieducare le immagini, per renderle più eleganti; sincronizzare i movimenti, per rendere equilibrata la performance; ascoltare i corpi per avvicinarli alle anime. Tutto questo dando in pasto ogni gesto alla vorace anima di quegli anni, aspettando che ci risputasse una danza edulcorata.

Erano gli anni della cultura Pop, anni in cui si cercavano forme di comunicazione e di arte alla portata di tutti: la nicchia, l’esclusivo, la poetica di cantautori depressi e dei gruppi rock arrabbiati, lasciavano spazio ai barattoli colorati di Andy Warhol e alle canzoni di Madonna. Oggi, di fronte a noi, dodici danzatori ad alternarsi in scena sulle note di “Mad world”, “Shout”, “Everybody Wants to Rule The World”, “Change”, “Sowing the Seeds of Love”. Equilibrio e pulizia di un sentore ancora sporco per quanto indefinito, dove schemi, valori, tradizioni e progetti stavano per essere spazzati via, senza la consapevolezza di cosa stavamo cercando e probabilmente buttando via per sempre.

Lo spettacolo ha provato a presentarci questo: e se fossimo riusciti a unire queste due anime, se avessimo preservato con cura la dedizione al rispetto per ciò che un valore lo aveva, e fossimo stati in grado di aprire una finestra che potesse far entrare nuova energia e aria pulita? Che mondo avremmo oggi? Quello che la Emanuel Gat Dance ci ha mostrato per una sera.

Grazie per un tuffo in un mondo utopico: sulla distopia ci stiamo lavorando tutti noi, ogni giorno, con vigore.

 

Paolo Tedeschi