Afghanistan: Ungheria ed Austria alzano le barricate. In Italia da giugno, 3.350 i cittadini tratti in salvo

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Mentre la situazione in Afghanistan si fa più rovente di ora in ora, la crisi dei profughi è la nuova tragedia che si sta consumando sotto gli occhi del mondo. In Italia da giugno, quando partì l’operazione “Aquila 1” che portò nel nostro Paese 228 afghani, sono oltre 3.350 i cittadini tratti in salvo fino ad ora. Circa 1.990 sono già arrivati nel nostro Paese, mentre almeno altri 1.300 si trovano presso l’aeroporto di Kabul in attesa di partire.

Altri Paesi invece come Austria ed Ungheria alzano le barricate. “Proteggeremo l’Ungheria dalla crisi dei migranti” ha tuonato il premier ungherese, Viktor Orban, secondo cui la soluzione migliore è aiutare gli afghani a casa loro. In tal senso il ruolo della Turchia e dei Paesi balcanici nell’area, è determinante secondo Orban, proprio per evitare un’emorragia di migranti nell’Unione europea.

Sulla stessa lunghezza d’onda l’Austria. “L’Ue deve proteggere le frontiere esterne e combattere la migrazione illegale ed i trafficanti di esseri umani”, ha fatto sapere via Twitter il cancelliere Sebastian Kurz. “Gli eventi in Afghanistan sono drammatici, ma non dobbiamo ripetere gli errori del 2015. La gente che esce dal Paese deve essere aiutata dagli Stati vicini. L’Austria – aggiunge Kurz – ha accolto 44mila afghani. Abbiamo una delle più grandi comunità afghane pro-capite al mondo, dopo Iran, Pakistan e Svezia. Ci sono ancora grossi problemi con l’integrazione e siamo quindi contrari all’aggiunta” di altri profughi.

Paolo Gentiloni al Meeting di Cl: “niente alibi nell’Ue”. L’Europa secondo il commissario Ue “deve lavorare sull’accoglienza e sulle quote di immigrazione legale di rifugiati afghani e deve farlo anche togliendosi l’alibi della unanimità nelle decisioni. Rispetto l’unanimità, – ha ribadito Gentiloni -, ma so che non si raggiungerà mai e ci sarà sempre qualcuno contrario a politiche di accoglienza e a quote di immigrati legali. Niente alibi se si vuole dare una mano sui rifugiati e sull’accoglienza. Si può fare anche a maggioranza. Orban ed altri non saranno d’accordo ma fa parte delle nostre regole” .