Attacco a Vienna: uno dei killer era un rifugiato, un altro sarebbe in fuga

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Torna la paura nel cuore dell’Europa dopo l’attacco terroristico a Vienna, da parte di un commando organizzato con almeno sei obiettivi nel mirino, tra cui la sinagoga nel centro della città.

Almeno cinque i morti, tra cui un attentatore risultato ‘simpatizzante’ dell’Isis. Quest’ultimo, secondo la Bild, avrebbe annunciato su Instagram il suo gesto, postando alcune foto, lunedì. In fuga invece un altro componente del commando. I feriti al momento sarebbero 17. Il commando forse costituito da quattro persone. Il governo austriaco ha proclamato tre giorni di lutto nazionale.

“I tedeschi sono al fianco degli amici austriaci con partecipazione e solidarietà”, ha scritto via Twitter Angela Merkel. “Il terrorismo islamico è un nostro comune nemico. La lotta contro questi delitti e contro questi attentati è la nostra lotta comune”, ha aggiunto la Cancelliera.9

“Ferma condanna dell’attentato che questa sera ha colpito la città di Vienna. Non c’è spazio per l’odio e la violenza nella nostra casa comune europea. Vicinanza al popolo austriaco, ai familiari delle vittime e ai feriti”. Così invece ha commentato ieri sera il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte.

Il terrorista ucciso alla polizia austriaca era un rifugiato di 30 anni. E’ quanto ha rivelato il quotidiano austriaco Kronen Zeitung. Secondo il giornale, è probabile che l’uomo, prosegue il giornale, si trovasse in Austria da qualche tempo. Secondo le informazioni raccolte da Kronen Zeitung, poco prima dell’attacco il terrorista aveva prestato giuramento di fedeltà al nuovo leader dell’Isis Abu Ibrahim al-Hashimi al-Quraishi.

Tutto è cominciato vicino alla Sinagoga nella Seitenstettengasse, nel centro di Vienna, dove molte persone si godevano l’ultima libera uscita prima della serrata dettata dal Covid-19. Intorno alle 20 i primi spari e un’esplosione. Al momento nessuno ha confermato che l’obiettivo primario dell’attacco fosse proprio il luogo di culto ebraico: la polizia ha riferito che il commando, composto da “molti sospetti armati di fucile”, ha sparato in 6 luoghi diversi della città. Le forze speciali hanno dunque dato il via a una massiccia caccia all’uomo per le vie di Vienna, presto affiancate dall’esercito.

Il direttore sanitario della capitale austriaca Michael Binder ha precisato che sei, forse sette dei feriti, sono in pericolo di vita, una decina è in stato di shock. Tutti i feriti sono stati colpiti da armi da fuoco. Rimangono stabili ma critiche le condizioni del poliziotto colpito che si trova in terapia intensiva. Anche le misure di sicurezza negli ospedali sono state intensificate.