Fallimento della Silicon Valley Bank, l’autorità americana corre ai ripari

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Dopo il fallimento della Silicon Valley Bank, le autorità statunitensi hanno annunciato una serie di misure per rassicurare privati e aziende sulla solidità del sistema bancario americano e garantiranno in particolare il ritiro di tutti i depositi della banca. Oltre alla SVB, consentiranno l’accesso a tutti i depositi di un’altra banca, la Signature Bank, che è stata chiusa oggi dal regolatore, con grande sorpresa di tutti. La Federal Reserve si è inoltre impegnata a prestare i fondi necessari alle altre banche che ne hanno bisogno per soddisfare le richieste di prelievo dei loro clienti. L’intero pacchetto riflette le turbolenze che minacciano il sistema bancario statunitense, messo in crisi dall’aggressiva stretta monetaria della Fed.

L’aumento dei tassi ha messo sotto pressione le banche, che spesso prestano a lungo termine ma prendono a prestito a breve termine, con i tassi a breve termine attualmente ben al di sopra di quelli a lungo termine. Inoltre, ha spinto i clienti a investire il proprio denaro in prodotti finanziari che pagano interessi migliori rispetto ai conti correnti e ha scosso il settore tecnologico, affamato di liquidità. L’ondata di prelievi successiva ha causato il fallimento di tre banche in una settimana: SVB, Signature Bank e anche Silvergate Bank.

La Signature Bank di New York è la 21esima banca più grande degli Stati Uniti, con attività stimate dalla Fed a 110 miliardi di dollari alla fine del 2022 e 88 miliardi di dollari di depositi. Il suo fallimento è il terzo nella storia degli Stati Uniti.

Il presidente Usa Joe Biden ha giurato di ritenere “pienamente responsabili” gli artefici del fallimento della Silicon Valley Bank e di Signature Bank, cercando di rassicurare gli americani sulla sicurezza dei loro depositi.