Patrick Zaki: per lui corona d’alloro simbolica, alla cerimonia di laurea all’Università di Bologna

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Un giorno che doveva essere di festa e di condivisione è stato invece pieno di rimpianti per l’assenza di Patrick Zaki. All’Università di Bologna sono stati infatti consegnati i diplomi di laurea per il Master europeo in studi di genere e delle donne ‘Gemma’, frequentato anche da Patrick fino al suo arresto in Egitto, il 7 febbraio 2020. Anche Zaki avrebbe dovuto essere presente alla consegna, ma al suo posto, sugli scranni del rettorato c’era soltanto la sua sagoma cartonata con impressa la richiesta, ormai incessante da oltre un anno e mezzo: “Libertà per Patrick”. Proprio su quella sagoma i compagni di corso hanno deciso di porre una corona d’alloro.

Una cerimonia, molto sobria, quella della consegna del diploma a uno dei compagni di corso e amico di Patrick, Rafael Garrido Álvarez. Un momento che l’ateneo ha voluto rendere pubblico, per mantenere accesi i riflettori sulla vicenda di Patrick e chiedere ancora una volta, giustizia e libertà per il suo studente.

Per l’occasione la ministra dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa, ha voluto inviare un videomessaggio: “Zaki rappresenta lo studente per eccellenza – ha detto-. La sua detenzione si somma a quella di migliaia di altri detenuti che hanno visto diritti e libertà progressivamente limitarsi”.

“Tenere accesa l’attenzione su Zaki – ha aggiunto la ministra – equivale anche a tenere viva la memoria di Giulio Regeni” per chiedere “verità e giustizia”. Ubertini ha sottolineato che Patrick “avrebbe ottenuto lo stesso titolo se fosse stato qui, con noi, all’interno dell’Ateneo che lui aveva scelto per completare i suoi studi”.

Il processo a Patrick è iniziato pochi giorni fa, il 14 settembre, dopo 19 mesi di detenzione preventiva nel carcere egiziano di Tora. Patrick è comparso in aula in manette, in condizioni precarie, in una vera e propria gabbia. L’udienza è stata quasi subito riaggiornata al 28 settembre, in quello che si può definire un vero e proprio stillicidio per piegare la volontà del giovane studente egiziano

Francesco Ubertini: “Chiediamo tutti insieme che Patrick venga assolto da ingiuste accuse e che venga finalmente rilasciato”. Questo l’appello lanciato dal magnifico rettore dell’Alma Mater Studiorum di Bologna. Patrick “ha bisogno di tornare qui da noi come un uomo libero. L’ateneo – ha assicurato – continuerà a far sentire la sua voce per ripetere con immutata forza che Patrick non resta e non deve restare solo. Lo studio e il lavoro intellettuale sono una forza che non può essere ostacolata da nessun Paese, in nessun momento storico”.

Amnesty International Italia: “Restituire a Patrick il tempo perso”. “Occorrono misure più chiare e più veloci”, anche perché Patrick “è un simbolo della difesa dei diritti umani e, al contempo, una dimostrazione della loro violazione”.