Patrick Zaki in collegamento con Fazio: “A casa grazie a voi”

“È grazie a tutti voi se sono a casa”. Ha esordito così, nella sua prima dichiarazione alla televisione pubblica italiana, Patrick Zaki, accolto dall'applauso di tutto il pubblico di Che tempo che fa, su Rai 3. Tornato libero dopo 668 giorni di carcere in Egitto, lo studente dell'Università di Bologna, intervistato da Fabio Fazio, ha ringraziato chi ha continuato a mantenere alta la soglia dell’attenzione sul suo caso.

“Adesso sto proprio bene” – ha dichiarato – “devo ancora capire cosa mi è successo ma mi sembra di essere in un sogno“. E ha ammesso che uno dei suoi primi pensieri è quello di tornare a Bologna: “Voglio tornare, prendere il master e magari viverci”. Al momento Zaki non può lasciare l'Egitto perchè “l’udienza non è ancora stata tenuta” ma  non ha alcun divieto di viaggiare per cui potrebbe partire per Bologna “anche domani” come dichiarato dallo stesso 30enne.

Patrick, arrestato lo scorso 7 febbraio con l’accusa di diffusione di false informazioni in seguito a un articolo in cui criticava l’esecutivo egiziano per le mancate tutele nei confronti della popolazione copta del Paese, ha ripercorso brevemente il periodo vissuto in prigione, il più difficile della sua vita. E ha ammesso che il momento in cui ha avuto più paura è stato proprio quello dell’arresto: “Mi hanno fermato al controllo passaporti e mi hanno detto di rimanere lì in attesa qualche minuto. Non capivo cosa mi stava succedendo, ero terrorizzato, una paura che non auguro di vivere mai a nessuno”.

Una sensazione di shock e smarrimento che ha provato anche pochi giorni fa, subito dopo la scarcerazione. “Sono uscito in cortile e mi hanno tolto le manette. Poi sono salito in auto con la mia famiglia ma non riuscivo a capacitarmi di ciò che mi stava succedendo. Non mi rendevo conto di essere libero“. E appena arrivato a casa la prima cosa che ha fatto è stata “una doccia calda, il mio corpo ne sentiva proprio il bisogno”.

E poi ancora un grazie all’Italia: “Credevo nella mia innocenza, ho cercato di virarla a mio favore. Sono stato aiutato dall’amore di tutti, della mia famiglia, dell’Italia, di tutti i miei bolognesi che mi hanno aiutato”. E un grazie alla senatrice Liliana Segre per aver preso posizione a suo favore: “Per me è un onore essere citato da Liliana Segre che ha una visione incredibile. Avrò il grandissimo piacere di incontrarla e per me è stata di grande ispirazione. Grazie a quello che lei ha detto di me”.