Cesare Battisti in Italia: andrà al carcere di Oristano

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Sconterà l’ergastolo e andrà subito al carcere di Oristano e non a Rebibbia per questioni di sicurezza Cesare Battisti, arrivato oggi all’aeroporto di Ciampino dopo essere stato arrestato in Bolivia. Sarà in cella da solo, per sei mesi di isolamento diurno. Non è escluso che venga poi trasferito in un altro penitenziario italiano di massima sicurezza. “Lo dovevamo alla giustizia e alle vittime “ha commentato il premier Conte mentre Matteo Salvini a ha ringraziato il governo brasiliano e quello boliviano.

Anche il capo della polizia, Franco Gabrielli, ha ringraziato il presidente del Brasile, Jair Bolsonaro. “Grazie alla posizione che ha assunto, che ha tolto quelle protezioni di cui godeva prima Battisti durante la presidenza Lula, siamo stati favoriti nel portare a termine l’operazione”.

“Ora so che andrò in prigione”, ha dichiarato Battisti ai funzionari dell’Antiterrorismo. Ad attendere il suo arrivo il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, e il titolare del Viminale, Matteo Salvini. E’ stato quindi portato all’interno di una saletta dello scalo romano e dopo poco più di un’ora, ha lasciato Ciampino a bordo di un’auto della polizia.

Sulla pena che sconterà in Italia il procuratore generale di Milano Roberto Alfonso e il sostituto pg Antonio Lamanna, hanno sottolineato che Cesare Battisti rientra nei casi dell’ergastolo ostativo, ossia senza la possibilità di ottenere benefici nell’esecuzione della pena, almeno se le condizioni non mutano. Tuttavia durante il governo Lula il Brasile si era impegnato per la sua estradizione a patto che Battisti non scontasse più di 30 anni in carcere, visto che l’ergastolo nel Paese non è previsto.

Nel frattempo sono ancora in corso le indagini per individuare la rete di fiancheggiatori che ha permesso e facilitato la latitanza di Battisti.

Esulta per l’arresto il vicepremier Matteo Salvini: ” Finalmente l’assassino comunista Cesare Battisti torna nelle patrie galere. Giornata storica per l’Italia, state con noi. Ci sono voluti 37 anni per vedere qui questo balordo che mi sembrava sogghignante nonostante i morti che ha sulle spalle. Comunque, una bella soddisfazione”, ha aggiunto. L’arresto di Cesare Battisti, ha quindi sottolineato, non è un “punto d’arrivo ma un punto di partenza. Sono sicuro che le forze dell’ordine, con i servizi d’intelligence, potranno riassicurare alle galere altre decine di delinquenti, vigliacchi e assassini che sono in giro per il mondo a godersi la vita”.La cattura di Cesare Battisti, secondo il premier, Giuseppe Conte, è “un grande risultato che dovevamo non solo in astratto perché avesse effettività la giustizia, ma soprattutto ai familiari delle vittime”. Conte ha quindi sottolineato: “abbiamo garantito il percorso più sicuro e veloce perché Battisti arrivasse in Italia. Ho parlato con il presidente del Brasile e ribadisco il grazie del governo sul cambiamento di rotta che è stato determinato. Grazie anche al governo boliviano per la collaborazione”.

Un risultato storico anche per il ministro della giustizia Alfonso Bonafede: “Oggi diciamo al mondo che nessuno può sottrarsi alla giustizia italiana. Battisti si è macchiato di reati gravissime. Sono passati tanti anni ma le ferite non sono state lenite. Questo è il risultato di una squadra che lavora compatta, non solo del governo e delle forze dell’ordine ma di tutte le istituzioni italiane. E’ un risultato storico, se le istituzioni sono compatte non ci ferma nessuno”.

E ora l’arresto in Bolivia dell’esponente di punta dei Pac, Cesare Battisti, riaccende i riflettori sul lungo elenco dei terroristi, rossi e neri, ancora ricercati e latitanti. E il capogruppo alla Camera del Carroccio Riccardo Molinari e il deputato Daniele Belotti fanno sapere che la Lega presenterà una mozione alla Camera “per sollecitare con determinazione l’estradizione degli oltre 50 terroristi condannati in via definitiva e latitanti in Francia, Nicaragua, Argentina, Cuba, Algeria, Libia, Angola”.