Covid, ipotesi riduzione quarantena al vaglio del Cts. Risalgono i contagi, 13mila positivi tra il personale docente

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Per il momento la linea del ministero della Salute resta quella della cautela, ma saranno gli esperti a valutare l’ipotesi in Italia di una riduzione da 14 a 10 giorni della quarantena, legata al possibile contagio da coronavirus. La valutazione avverrà in una riunione del Comitato Tecnico Scientifico in programma martedì prossimo.

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è intervenuto sull’argomento a margine del vertice Med-7 ad Ajaccio, dopo che in Francia è stata disposta una riduzione a 7 giorni nonostante l’impennata di contagi. “Si potrebbe ipotizzare di accorciare la quarantena “di qualche giorno” per tornare alle attività “dopo un tampone” ha detto il premier che intende comunque rimettere la decisione finale agli scienziati. Anche perché l’Oms continua “a raccomandare una quarantena di 14 giorni per le persone che sono entrate in contatto con casi di Covid-19“.

Intanto, stando all’ultimo bollettino del ministero della salute, nel nostro Paese crescono i nuovi casi di covid, che ieri hanno sfiorato quota 1600. Nel dettaglio, a fronte di 94.186 tamponi ne sono stati registrati 1.597, oltre 150 in più rispetto a mercoledì. Cifra che porta il totale dei contagi, da inizio pandemia, a 283.180. Diminuiscono le vittime: 10, a fronte delle 14 del giorno precedente, per un totale di 35.587 decessi.

Nel frattempo quasi il 50% del personale della scuola, cioè circa 500mila tra docenti e non docenti, ha fatto il test sierologico per il Covid-19. I positivi sono circa 13mila, il 2,6%: non prenderanno servizio fino a quando il tampone non darà esito negativo. Sono i dati dell’ufficio del commissario per l’emergenza Domenico Arcuri che ha avviato nelle settimane scorse la campagna con la distribuzione di 2 milioni di test agli istituti. I dati non includono il personale scolastico del Lazio, poiché la Regione sta agendo autonomamente.

In base ai dati raccolti fino a mercoledì, la Regione più virtuosa risulta la Lombardia con il 70% di test effettuati, mentre all’ultimo posto c’era la Sardegna con solo il 5% del personale che si è sottoposto ai controlli. Entro il 24 settembre dall’Ufficio del commissario prevedono che la percentuale totale possa salire al 60-70%.