Giornata mondiale contro il cancro. Ancora troppe differenze tra Nord e Sud Italia

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Si celebra oggi la Giornata mondiale contro il cancro e per questa importante ricorrenza l’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) scatta una fotografia della situazione attuale dell’Italia. Sono ancora troppe le differenze che ci sono tra nord e sud del nostro Paese in merito alla prevenzione e non solo.

Nel meridione ad esempio c’è ancora una scarsa adesione agli screening oncologici. Molte Regioni del sud non sono ancora riuscite a recuperare i ritardi accumulati durante l’emergenza sanitaria. “È necessario un impegno straordinario per migliorare i livelli di adesione in queste aree” dice l’Aiom aggiungendo che proprio per colmare il divario territoriale, il prossimo lancio di una grande campagna di sensibilizzazione rivolta alle Regioni meridionali, con spot, opuscoli e iniziative. “A pesare, però – sottolineano – è anche il fattore socio-economico: a fronte di 18 mln di nuovi casi e 10 mln di morti ogni anno nel mondo per cancro, in Europa il 32% dei decessi per tumore è associato a povertà e bassa istruzione”.

“Nel 2021 – afferma Francesco Perrone, presidente eletto Aiom in occasione del convegno ‘Close the Care Gap’, ovvero ‘Colma il divario delle cure’, al Senato – si è osservato un ritorno ai dati pre-pandemici per quanto riguarda la copertura dei programmi di prevenzione secondaria. Ma non basta, perché restano ancora troppe differenze regionali. In particolare, nel 2021, al Nord i valori di copertura della mammografia hanno raggiunto il 63% rispetto al 23% al Sud. Per lo screening colorettale (ricerca del sangue occulto nelle feci) il dato è del 45% rispetto al 10%. Nello screening cervicale, al 41% delle Regioni settentrionali fa da contraltare il 22% di quelle meridionali”.

Le disparità sono meno evidenti nei Paesi con sistemi sanitari universalistici come quello italiano che garantisce cure a tutti. L’Italia, però, sconta anche un eccesso di burocrazia: il 50% del tempo di ogni visita oncologica è assorbito da adempimenti burocratici e per questo gli specialisti chiedono di assumere più personale.

L’importanza della prevenzione. “Nel 2022, in Italia – afferma il presidente Aiom Saverio Cinieri – sono stati stimati 390.700 nuovi casi di cancro. Il 40% può essere però evitato agendo su fattori di rischio. In particolare, il fumo è il principale fattore di rischio, associato all’insorgenza di circa un tumore su tre e a ben 17 tipi di neoplasia”.

Al riguardo il ministro della Salute Orazio Schillaci annuncia misure a favore della prevenzione già a partire dai banchi di scuola e sottolinea la necessità di garantire una presa in carico a 360 gradi a tutti i pazienti, che in Italia superano quota 3,6 milioni.

La prevenzione è l’arma vincente anche secondo il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, ed il ministro Schillaci. “Il cancro, ha detto Schillaci, è la patologia cronica potenzialmente più prevenibile e oggi anche più curabile. Intervenire sui principali fattori di rischio, come fumo, alimentazione scorretta e inattività fisica, è infatti la strategia di promozione della salute più efficiente a lungo termine: possiamo evitare il 50% delle morti per tumore. Per questo – sottolinea ancora Brusaferro – stiamo predisponendo iniziative dirette a promuovere la cultura della prevenzione a partire dalle scuole elementari, per incoraggiare l’adozione di stili di vita sani. E con lo stesso intento stiamo definendo un aggiornamento della normativa sul fumo”.