Modena, scritte contro Marco Biagi. Il figlio: “Lo Stato ha abbandonato mio padre”

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Lorenzo Biagi, parlando a margine della cerimonia a Bologna in piazzetta Biagi in ricordo del padre Marco e nell’anniversario del suo omicidio da parte delle nuove Brigate Rosse a Bologna ha affermato: “Lo Stato ha abbandonato mio padre. Mio padre aveva una scorta fino a pochi mesi prima di essere ucciso”. E ancora: “Essendo una persona molto credente, non provo odio per gli assassini di mio padre, però ovviamente non li perdono neanche perché mio padre non l’ho più e questo rimarrà così per sempre”.

Per il figlio del giuslavorista ucciso dalle nuove Br: “è importante ricordare perché la memoria è utile e necessaria affinché tragedie come quelle di mio padre non succedano mai più”.

Lorenzo Biagi commenta poi la frase dell’ex Br Barbara Balzerani, che aveva detto che quello della vittima era diventato “un mestiere”: “Provo un grande disgusto nei confronti di questa frase anche perché offende noi vittime e tutte le persone che hanno sofferto. Io, ad esempio, come figlio di Marco Biagi e come vittima penso che ci dovrebbe essere più rispetto nei confronti di noi vittime perché una farse del genere credo che sia completamente irrispettosa nei nostri confronti. Il monopolio della parola non lo vogliamo avere noi vittime, ma non lo dovrebbero avere di certo loro che sono solamente degli assassini e dovrebbero tacere e basta”. E aggiunge: “Essendo una persona molto credente, non provo odio nei confronti di nessuno e neanche nei confronti degli assassini di mio padre però ovviamente non li perdono neanche perché mio padre non l’ho più e questo rimarrà così per sempre”.

Ma in occasione del 16esimo anniversario dell’uccisione del giuslavorista Marco Biagi da parte delle nuove Brigate rosse sui muri della facoltà di Economia di Modena dove insegnava, sono apparse delle scritte infamanti: “Marco Biagi non pedala più, onore a Mario Galesi, onore ai compagni combattenti”. Le scritte inneggiano a uno dei brigatisti condannati per l’omicidio.

L’università di Modena ha condannato l’episodio. “La comunità accademica di Unimore è profondamente turbata per le ingiuriose scritte comparse stamane sui muri del Foro Boario, che offendevano la memoria del professor Marco Biagi. A nome mio personale e dell’intero Ateneo desidero far giungere alla vedova Biagi, ai figli e ad a tutti i famigliari del giuslavorista la nostra ferma condanna per un episodio che si iscrive in un clima di odio che da sempre accompagna in alcune frange, fortunatamente marginali, della società il ricordo di un intellettuale che ha servito con generosità lo Stato e che si è speso per l’inclusione dei giovani nel mondo del lavoro. Evocare i fatti di 16 anni fa con disprezzo per il sacrificio del nostro docente è un atto di inciviltà. Confidiamo che le forze dell’ordine possano individuare i responsabili di questo gesto indegno”, scrive il rettore Angelo Andrisano.

Oggi anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricordato Biagi, parlando di una ferita ancora aperta. E a Bologna ci saranno diverse iniziative in sua memoria.