Muore a 47 anni dopo una liposuzione, chiusa la clinica privata che era senza autorizzazioni


E’ Alcivar Chenche Ana Sergia, la donna di 47 anni, originaria dell’Ecuador, morta dopo aver avuto un malore in seguito ad una liposuzione effettuata in uno studio privato che non aveva autorizzazione da 13 anni. La struttura dove la donna è stata sottoposta a liposuzione è un appartamento in zona Torrevecchia, gestito da un medico peruviano di 65 anni finito nel registro degli indagati assieme all’anestesista e una infermiera.
Lo studio medico chirurgico era sprovvisto di autorizzazione da 13 anni, aveva ottenuto l’ultima autorizzazione valida, della durata di cinque anni, nel 2007.
La donna è morta al Policlinico Umberto I dove era stata trasportata d’urgenza nella notte tra domenica e lunedì.
Secondo la ricostruzione degli investigatori, quando la paziente si è sentita male durante l’operazione, il personale medico presente ha tentato inizialmente di rianimarla autonomamente senza allertare immediatamente i servizi di emergenza. Solo dopo diverse ore è stata contattata un’ambulanza privata con medico a bordo, evitando di chiamare il 118.
Perdita di coscienza associata a un’ipotensione marcata e un quadro generale di shock da ricondurre a molteplici cause, sarebbero stati i sintomi accusati dalla donna dopo l’intervento. Al Policlinico Umberto I è arrivata in arresto cardiocircolatorio e già intubata: sul mezzo di soccorso è stata anche sottoposta ad massaggio cardiaco da parte dell’anestesista che la accompagnava. In ospedale per oltre un’ora si è tentato di rianimarla ma inutilmente. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, iscrivendo nel registro degli indagati tre persone: il chirurgo estetico, l’anestesista e l’infermiera presente durante l’intervento.
Il chirurgo ha precedenti per lesioni riguardo ad interventi avvenuti nel 2006 e nel 2018, era stato denunciato da pazienti che si erano sottoposte a liposuzione e interventi di chirurgia estetica. Anche l’anestesista ha alcuni precedenti per vicende, però, non legate alla professione medica. Domani il pm Andrea D’Angeli, titolare del procedimento, affiderà l’incarico per l’autopsia.