Nave Diciotti: autorizzato lo sbarco dei 67 migranti fermi nel porto di Trapani

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L’ennesima telenovela legata ai migranti sembra finita. I 67 extracomunitari della nave Diciotti sbarcheranno nella notte nel porto di Trapani. Lo ha annunciato il ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Nel frattempo, la Procura della città siciliana ha proceduto a iscrivere nel registro degli indagati due profughi, accusati di concorso in violenza privata continuata ed aggravata in danno del comandante e dell’equipaggio della Vos Thalassa. Salvini è lapidario: “O hanno mentito gli armatori denunciando aggressioni che non ci sono state e allora devono pagare, o l’aggressione c’è stata e allora i responsabili devono andare in galera”.

Al momento nessun arresto. Come detto, la Procura della Repubblica di Trapani ha ricevuto due informative della Squadra Mobile di Trapani e del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato sui fatti accaduti a bordo del rimorchiatore Vos Thalassa l’8 luglio scorso e ha proceduto all’iscrizione di un procedimento penale a carico di Ibrahim Bushara, sudanese, e di Hamid Ibrahim, ganese. La stessa Procura al momento non starebbe comunque valutando la possibilità di disporre provvedimenti cautelari nei confronti dei due migranti.

La situazione. Intanto, seduti sul ponte della nave, i 67 migranti aspettano di scendere. Pochi minuti dopo l’attracco, sono arrivate due autobotti piene d’acqua. Le organizzazioni umanitarie presenti al molo di Trapani (Intersos, Medici Senza Frontiere, Oim, Save the Children, Unicef e Unhcr) esprimono profonda preoccupazione per il ritardo protratto nello sbarco di 67 persone presenti sulla Nave della Guardia Costiera Diciotti e chiedono di agevolare urgentemente le operazioni di sbarco.

La precisazione. Per fare chiarezza sulla questione è intervenuto Christopher Savoye, responsabile Affari legali del gruppo olandese Vroon Offshore, proprietaria della Vos Thalassa dicendo: “Non abbiamo chiesto di entrare in porti italiani, non siamo trafficanti e abbiamo virato a nord dopo che l’equipaggio ha subito minacce dai migranti”. Savoye conferma quindi che un’aggressione all’equipaggio da parte dei migranti c’è effettivamente stata e aggiunge: “Quando abbiamo soccorso il gommone che stava imbarcando acqua non sapevamo che era già stata avvertita la Guardia costiera libica. Appena la nave ha girato verso Sud per incontrare i libici e trasferire i migranti, questi hanno minacciato l’equipaggio: il personale è stato circondato e spintonato e alcuni hanno mimato il gesto del taglio della gola”.