Pozzallo: dissequestrata la nave della ong Proactiva Open Arms

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A quasi un mese dallo stop, il gip di Ragusa Giovanni Giampiccolo, ha disposto il dissequestro della nave della Ong spagnola Proactiva Open Arms, ormeggiata al porto di Pozzallo dal 18 marzo dopo il salvataggio di 218 migranti. L’imbarcazione era stata sequestrata su disposizione della Procura distrettuale di Catania. Il gip il 27 marzo ha convalidato il provvedimento escludendo però il reato di associazione per delinquere.

La Procura ha indagato il comandante Marc Reig Creus, il capo missione Ana Isabel Montes Mier e il coordinatore generale dell’Ogn Gerad Canals, per traffico di immigrazione clandestina e associazione per delinquere. Reato, quest’ultimo, che il presidente dell’ufficio del gip di Catania, Nunzio Sarpietro, aveva fatto cadere, pur confermando il sequestro della nave.

Secondo gli inquirenti, l’obiettivo degli indagati sarebbe stato quello di salvare migranti e portarli in Italia, senza però rispettarne le norme e anzi, violandole consapevolmente. La contestazione è stata avanzata dopo lo sbarco a Pozzallo, avvenuto a sua volta dopo il rifiuto di consegnare i profughi salvati a una motovedetta libica e a seguito di due giorni di trattative diplomatiche. Inoltre sempre secondo l’accusa, la nave è giunta in Sicilia anche dopo la mancata richiesta di poter sbarcare a Malta, nelle cui acque è avvenuta la consegna di una donna e del suo bambino bisognosi di cure immediate.

Una ricostruzione, questa, sempre contestata dai difensori della Ong
, che hanno depositato diverse memorie difensive e hanno deciso di non fare presenziare i loro assistiti all’interrogatorio fissato dalla Procura di Catania. “Non è il giudice naturale dell’inchiesta, c’è la sensazione che si voglia a tutti i costi monopolizzare le indagini”, ha fatto sapere l’organizzazione.