Strage di Bologna, ergastolo per il terrorista dei Nar Cavallini

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Dopo quasi due anni di dibattimento e decine di testimoni arriva la sentenza: Gilberto Cavallini, terrorista dei Nar fascisti, è stato condannato all’ergastolo nel processo sulla strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980.  La sentenza, letta dalla Corte di assise, dopo sei ore e mezza di camera di consiglio, arriva a quasi 40 anni dallo scoppio della bomba che fece 85 morti e oltre 200 feriti.

Secondo la procura di Bologna Cavallini fornì supporto logistico agli esecutori materiali della strage. Fu lui a ospitare Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini (già condannati in via definitiva quali esecutori materiali dell’attentato) a Villorba di Treviso prima del massacro. Sempre lui, per l’accusa, si occupò dei documenti falsi e del trasporto a Bologna, fornendo un’auto.

L’ex Nar, già condannato a diversi ergastoli per banda armata e per gli omicidi commessi tra il 1979 e il 1981, dopo 37 anni di reclusione si trova ora in semilibertà. Cavallini e gli altri ex Nar, pur ammettendo tutti gli altri attentati firmati dalle destra eversiva, rispetto alla strage alla stazione di Bologna si sono sempre dichiarati innocenti. Così come ha dichiarato ai giudici di Bologna questa mattina in aula prima che si riunissero in camera di consiglio e sentenziassero: “Sono in carcere dal settembre ’83, oltre 37 anni. Sono anni di galera che mi sono meritato, li ho scontati tutti e dovrò scontare ancora. Ma non accetto di dover pagare quello che non ho fatto“. Continuando nelle sue dichiarazioni spontanee Cavallini ha aggiunto:  “Dico anche a nome dei miei compagni di gruppo che non abbiamo da chiedere perdono a nessuno per quanto successo quel giorno. Non siamo noi che dobbiamo abbassare gli occhi a Bologna”.

Alla lettura della sentenza l’imputato non era più presente in aula. Erano presenti invece una trentina di familiari delle vittime, che hanno accolto il verdetto con soddisfazione. Stabilite provvisionali fino a 100mila euro a parente. La sentenza “non cancella gli 85 morti e i 200 feriti, ma rende giustizia a noi familiari delle vittime che abbiamo sempre avuto la costanza di insistere su questi processi”. E’ il primo commento alla sentenza da parte dei familiari delle vittime della Strage di Bologna, per voce della vicepresidente Anna Pizzirana.