Esche al veleno in zona San Rocco? Attenzione agli amici a quattro zampe

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L’avvertimento ai tanti amanti della natura e degli animali che passeggiano tra i monti è già stato lanciato via social e, fortunatamente, finora non si riscontrano casi di avvelenamenti. E sussiste una seconda buona notizia, vale a dire il fatto che alcuni volontari sono tornati a perlustrare la zona di S. Rocco, nel territorio di Arsiero, a caccia di eventuali esche lumachicida tossiche – e potenzialmente letali -, in particolare per i cani che con i loro… fidi padroni si godono una passeggiata tra i boschi e all’aria aperta.

Il ritrovamento è avvenuto lungo un sentiero nel corso della giornata di lunedì ma, probabilmente, parecchie esche granulari di di colore blu, solitamente destinate alla disinfestazione da chiocciole e in particolare limacce, erano state disseminate tra sabato e domenica. Va detto che, immagini alla mano, non si tratta di preparati (polpette) con carne compattata e quindi l’origine fraudolenta del gesto non può considerarsi certa, ma ciò non toglie che il veleno disseminato in una zona a prevalenza boschiva rappresenti un pericolo per animaletti selvatici al pari degli animali da compagnia.

Coloro che si sono prestati ad un “secondo giro” lungo il sentiero, che preferiscono mantenere l’anonimato, sono tornati sul luogo del misfatto il giorno dopo, non trovando altri composti chimici e tirando quindi un sospiro di sollievo. Non si può parlare di “bonifica” nemmeno con sistema fai da te, vista l’area vasta della zona lungo la strada che da Arsiero porta verso le località di Castana, Laghi e Posina, prima della galleria, ma almeno si potrà passeggiare più tranquilli, sempre prestando attenzione.

Abbiamo contattato il dottor Massimo Capitanio, medico veterinario che esercita nella vicina Piovene. “Non ho notizie nè segnalazioni di questo tipo, per fortuna – assicura l’interpellato -, e non ho riscontrato in questi giorni animali con sintomi di avvelenamento da metaldeide. Bisogna capire innanzi se si tratta di ‘pallini blu” lasciati con l’effettiva volontà di avvelenare altri animali oppure destinati ad altri usi, la vicenda va contestualizzata tenendo conto del luogo del ritrovamento”.

Cosa fare in caso di sospetto di bocconi e composti ingeriti da un cane o gatto e come si riconoscono i sintomi da avvelenamento? “In caso di topicidi i sintomi sono tardivi, anche 7-10 giorni, e si riconoscono da emorragie per esempio da gengive o nelle feci. Riguardo ai lumachicidi tossici come la metaldeide si riscontrano sintomatologie nervose, come tremori e convulsioni, gli occhi per così dire ‘sparati” sono un segnale utile. L’unica cosa da fare è portare il più presto possibile l’animale da un veterinario per trattarlo adeguatamente. Il 90% dei cani intossicati sopravvivono, ma dipende dalla quantità di veleno ingerita, dalla tempistica delle cure e dalla risposta del metabolismo dell’animale”.