Arcugnano e lo Scaranto del Rio Cordanello

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

Tra Arcugnano e la frazione di Perarolo si trova un bel percorso escursionistico che unisce diverse fontane e riserva la scoperta dell’affascinante e misterioso Scaranto del Rio Cordanello, una forra che aggiunge un po’ di avventura all’itinerario.

Il punto di partenza del percorso è posto al termine della salita della Pilla, dove si trova un incrocio con una trattoria. Si segue una inizialmente una strada secondaria in salita che porta a Contrada Crosara, passando a fianco di alcune proprietà private dove spicca un platano di grandi dimensioni. Nei pressi della contrada si abbandona la strada asfaltata per proseguire lungo la Strada vicinale del Quinto, inizialmente su fondo cementato, poi sterrato.

Si segue ora la via principale in falsopiano, aiutati anche da alcuni segnavia bianco e rossi. La carrareccia si alterna a tratti di sentiero, incrociando prima un gruppo di case dove si trova Villa Rigoni e poi Contrada Trentin nei pressi della quale si trova un crocefisso. Alcune doline sono state sfruttate a prato, piccoli fazzoletti di terra contornati dal bosco.

Dopo un altro piacevole tratto si giunge a Contrada Zanchi che ospita l’Oratorio di San Pietro, piccolo edificio religioso da cui si gode una bella vista panoramica verso nord, dove i monti cingono la pianura vicentina. Qualche passo più avanti si incontra la prima fontana di questo itinerario, la Fontana Zanchi. Si rientra quindi nel bosco, percorrendo una carrareccia dal fondo sassoso lungo la quale si notano gli evidenti segni lasciati dai carri.

Sulla sinistra si sfiora la Fontana de Sora, che presenta una copertura a volta in mattoni parzialmente crollata.

Ad un bivio si tiene la destra per superare il solco poco accennato dello Scaranto del Rio Cordanello, che si incontrerà nuovamente più avanti. Nel frattempo si sale fino alle porte di Perarolo, dove spicca il campanile della chiesa sulle case vicine.

Tenendo sempre la destra si continua a lato di un prato per iniziare a scendere verso una l’evidente valle sottostante.

Si incontra la Fontana Maran con struttura coperta, quindi si continua a scendere regolarmente su sentiero mantenendo sempre la destra ai successivi bivii. A circa metà valle si può scegliere se restare sul sentiero più marcato oppure deviare verso l’interno della valle per giungere dove scorre il Rio Cordanello. Qui si trova una vasca con raccolta dell’acqua e un anfiteatro di rocce calcaree piuttosto suggestivo. Da qui si segue il torrentello camminando sulla roccia dove esso scorre, all’interno dello Scaranto del Rio Cordanello. Normalmente la quantità d’acqua che si trova è modesta, appena un filo, ovviamente è meglio evitare di scendere quando il corso d’acqua è ingrossato dopo alcune piogge.

Inizialmente si attraversa un ambiente fresco e umido dove crescono rigogliose felci ed epatiche, poi scendendo si giunge ad un salto dove si trova una bella colata calcarea giallastra alta qualche metro, la quale dà accesso a una forra caratterizzata da alte e strette pareti di roccia. È presente una corda fissa che aiuta la discesa della colata, dove si trovano anche alcuni appoggi per i piedi. Una volta scesi si ammira con stupore la forra che riserva un che di misterioso e al contempo affascinante.

Lo Scaranto del Rio Cordanello prosegue con alcune curve sinuose fino ad allargarsi a lato di una parete rocciosa bianca. Qui si incontra il sentiero che si era abbandonato in precedenza; con un ultimo tratto in mezzo al bosco si perviene nella Valle dei Calvi, una delle valli di Sant’Agostino che si apre in un’ampia radura.

Incrociata una capezzagna si mantiene la destra per seguire il piede delle colline verso Località Cibusco. A lato del percorso si nota la Fontana Nievo, posta a un livello più basso del piano di campagna. Più avanti è presente anche la Fontana Boeta, dalla struttura simile, posta vicino alcune case.

Si può compiere una breve deviazione per visitare Villa Calvi, che si nota già in lontananza con il suo lungo portico.

Per concludere l’itinerario si deve risalire il sentiero che inizia dietro le case di Località Cibusco, che prende il nome di Strada vicinale del Soghiero. Al termine della rampa si riconosce il primo tratto di percorso fatto all’andata, che va seguito a ritroso fino alle porte di Arcugnano.