Brendola, la porta dei Berici

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Situata ai piedi dell’altopiano berico, nel suo versante nord-occidentale, Brendola costituisce uno dei principali accessi ai colli che lambiscono Vicenza.

Abbandonando le zone più urbanizzate e industrializzate, si scopre un angolo di pianura ben più quieto dove è l’agricoltura a caratterizzare il paesaggio; un tempo questa piana era per lo più paludosa ma in seguito furono costruiti numerosi scoli collegati all’idrografia principale e quindi bonificata.

Una costola montuosa scende dal Monte Comunale e come uno sperone si approfondisce nella pianura, toccando la frazione di Vo’; proprio lungo questa altura si defilano le rovine della Rocca dei Vescovi, dov’era sorto un castello in epoca medievale. Poco più basso spicca un agglomerato di ville secolari, tra le quali Villa Pagello, Villa Piovene, Villa Pigatti (Revese) dalle cui corti traspira il fascino di una vita passata, elegante, sfarzosa; persino la loro posizione suggerisce la volontà di dimorare in un luogo dal quale godere di amabili scorci.

A lato della strada che sale a Perarolo si erge il singolare duomo detto l’Iincompiuta, in quanto fu avviata la costruzione a partire dagli anni trenta del secolo scorso ma poi interrotta durante la Seconda Guerra Mondiale. La struttura esterna è quasi completa e vanta un’altezza di circa trenta metri, sulla cui sommità è posta un’imponente statua di San Michele Arcangelo di quattro metri. Al suo interno si distinguono le volte e le campate separate da colonne.

Un itinerario che si può intraprendere inizia proprio da qui, dove si trova un parcheggio per lasciare l’auto. Si sale per Via Roma verso la bella chiesa di San Michele Arcangelo, sede di un piccolo borgo con visuale panoramica verso il centro di Brendola e di Montecchio con i castelli di Giulietta e Romeo. Da qui si prende uno stretto vicolo che conduce alla Rocca dei Vescovi, della quale si possono apprezzare ancora alcune mura e una torre. L’antico castello era inserito in una posizione strategica al fine di controllare la più ampia porzione di territorio possibile, perciò anche da qui si godono vasti scorci verso sud e ovest.

Abbandonata la Rocca si prosegue su una stradina sterrata nel bosco, tra carpini neri e il Cotinus coggygria, arbusto che d’autunno si riconosce molto facilmente per le foglie, le quali si ravvivano di giallo, rosso e arancio. Per evitare di perdersi tra le moltitudini di sentieri che qui vi si trovano conviene seguire i segnavia gialli dell’Alta Via dei Berici correlati dal simbolo AV: in questo modo si percorre la Costa di Brendola dalla quale si ammira il panorama sui campi coltivati della pianura sottostante. Si passa per una zona adibita a sosta con alcune panchine per incontrare nuovamente la strada che conduce a Perarolo.

Senza mettere piede sul bitume si piega a sinistra per una stradina cementata e secondariamente grazie a un bel sentiero boscato si raggiunge la cima del Monte Comunale.

Non resta che scendere nuovamente per stradella sterrata sfiorando i campi del Golf Club Colli Berici e inoltrarsi nella Valle delle Spesse lungo un divertente sentiero a fianco di un caratteristico scaranto, dei quali se ne possono trovare diversi nell’altopiano berico.

Lungo la discesa si incontra una radura dalla quale si ammira la Rocca dei Vescovi, ma non è certo questa ad attirare l’attenzione, bensì il piccolo museo all’aria aperta che accoglie un carro armato, un elicottero, un paio di cannoni e due aerei militari, tutti ben ristrutturati e che colgono di sorpresa l’occhio del visitatore per la vista fuori dal comune.

Tornati nuovamente sul sentiero, si scende lungo un tratto lastricato con i sassi mori, ovvero le pietre scure vulcaniche che qui sono affiorate. Una volta giunti in strada, si sfiorano le numerose ville per ritornare all’Incompiuta e concludere il percorso.