Cima Bocchese nella Valle dell’Agno

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La Cima Bocchese è un’elevazione poco nota della Valle dell’Agno, posta tra San Quirico di Valdagno e Recoaro Terme. Recentemente sulla cima è stata installata un’imponente croce e lungo i sentieri che portano alla vetta si trovano dei nuovi cartelli utili per orientarsi; grazie a ciò la frequentazione degli escursionisti in questo luogo è leggermente aumentata.

L’escursione per Cima Bocchese porta a scoprire antiche e pittoresche contrade situate in luoghi isolati e boschi silenziosi. La vista dalla cima regala un bel panorama su parte della valle sottostante e alcune cime delle Piccole Dolomiti e delle dorsali collinari vicine.

L’ascesa alla cima può essere intrapresa da più punti di partenza: dal centro di San Quirico, da Contrada Pellichero poco sopra la famosa Montagna Spaccata, da Fongara o dalle contrade recoaresi alle pendici del Monte Spitz, transitando per il Passo Giochele.

Sotto verrà descritto il percorso ad anello partendo da San Quirico.

Dalla piazza di San Quirico si percorrono appena un centinaio di metri lungo la S.P.246 in direzione di Recoaro, dopodichè si nota sulla sinistra un sentierino che si infila dietro le case affacciate sulla strada. La pendenza si fa ben presto accentuata zigzagando tra coltivi e terrazzamenti; si supera una piccola baita sulla sinistra, poi si rifiata quando il sentiero spiana lungo un prato.

Poco dopo si incontrano dei vecchi segni rossi sbiaditi: basta seguirli per ascendere a Contrada Castagna attraverso sentieri e carrarecce.

La bella contrada è adagiata su un pulpito erboso esposto a sud, su un piccolo fazzoletto libero dal bosco e da qui si vedono dal vicino Monte Turigi alle colline dell’altopiano di Faedo. Vale la pena sostare un momento tra le case e osservare i quadri che si presentano agli occhi: la vita dell’uomo che si fonde con la natura che lo circonda.

Poco sopra la contrada sale una stradina forestale all’inizio della quale si trovano dei cartelli che segnalano la Cima Bocchese. Si sale nel bosco per circa mezz’ora, dopodiché si perviene alla base della cima. Un ultimo tratto di breve salita a tornanti porta sul cocuzzolo dove è posta la grande croce, portata qui con un elicottero e che viene illuminata di notte. Qui si ha una vista privilegiata sulle contrade di Rovegliana e sui dirimpettai monti Civillina e Scandolara. Dalla parte opposta invece si nota la chiesa di Fongara con il Monte Campetto e Cima Marana.

Seguendo con l’occhio la cresta di Cima Bocchese, verso sud si riesce ad individuare anche la vecchia croce che si trova su una punta minore della cresta. Quassù affiora la roccia calcarea molto affilata, frutto dell’erosione della pioggia.

Per completare il giro ad anello conviene scendere per Contrada Busati, luogo assolutamente da visitare per la bellezza delle abitazioni e la cura con cui sono mantenute. Dalla cima si prosegue in direzione del Passo Giochele e tenendo sempre la sinistra si scende lungo una strada sterrata a tornanti stando sempre nel bosco, fino a che non si incontra un’altra strada che porta alla Contrada Busati.

La contrada, oltre ad essere molto pittoresca e ben curata, è famosa per i suoi presepi durante il periodo invernale e per il fatto che ospita la Casa de Abramo, un piccolo ecomuseo per la tutela e la valorizzazione della società rurale. Al suo interno sono conservati attrezzi e macchine con i quali l’artigiano Abramo Busato realizzava oggetti di uso quotidiano.

Dalla contrada, attraverso le case scende un sentiero che si insinua nella valle sottostante: basta seguirlo per tornare verso San Quirico, arrivando a Contrada Sandri. Da qui lungo la strada asfaltata si ritorna alla piazza del paese.

Il percorso nel complesso occupa tre o quattro ore, lunghezza e dislivello sono contenuti, ideale anche per famiglie; i periodi consigliati sono quelli primaverile e autunnale.