Le colline di Lonigo

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Ubicato alle propaggini più occidentali dell’altopiano berico, Lonigo si affaccia sulla vasta pianura veronese; a est della città una fascia di bassi colli separa la Val Liona dalla piana pedemontana solcata dal Guà, le cui acque lambiscono la città stessa; è su questi colli che sorge la Rocca Pisana, splendida villa le cui fattezze ricordano quelle della ben più nota Villa Capra detta La Rotonda.

Passeggiando sui Monti di Lonigo la Rocca sarà per la gran parte del tempo protagonista nei panorami che si godono da questi luoghi.

La villa fu ideata da Vincenzo Scamozzi nella seconda metà del Cinquecento, con struttura a pianta quadrata e una cupola ottagonale che si erge al centro della stessa, la quale presenta un’apertura sulla sua sommità dalla quale viene irradiata la luce nella sala centrale, a sua volta circondata da  stanze arredate con mobili d’epoca. L’accesso è costituito da un’ampia scalinata che conduce ad un pronaio, caratterizzato da sei colonne ioniche che sorreggono il timpano.

La vista da qui spazia sulla pianura padana e nelle giornate più limpide si riescono a scorgere gli Appennini.

Abbandonato il centro di Lonigo, il quale merita una visita per il centro storico e la sua cattedrale e il teatro ottocenteschi, si costeggia l’ingresso e la cinta muraria della Villa San Fermo. Un percorso pedonale e delle scalinate superano i tornanti di Via Rocca e conducono verso l’ingresso di Rocca Pisani. In questo tratto si ha già uno scorcio della villa, la quale è accessibile con visite guidate o anche come luogo per soggiornarvi.

 

All’altezza di un capitello si piega a sinistra su un sentiero che si collega in breve alla strada sterrata della Peociosa. Dopo poco si gira a destra tra i vigneti per passare in località Palazzo e mantenendosi in quota tra i coltivi. Si supera Cà Longhe e tornati sull’asfalto si sale verso Cà Forlarea, piccolo gruppo di case isolate nel mezzo dei campi.

Il paesaggio è caratterizzato da un susseguirsi di appezzamenti sovente regolari, i vigneti sono frequenti ma non mancano filari di ulivi o i seminativi. In questo periodo dominano le tonalità calde dell’arancio, del rosso e del bruno che di tanto in tanto contrastano con quelle del verde e dell’azzurro del cielo.

Superato un dosso si scende tra i campi sulla strada sterrata di via Paolina, in vista del monte della Giareta. Da qui merita una vista il Buso della Giareta, una sorta di valletta circolare coltivata, divisa circa a metà da una strada sinuosa che prima scende e poi risale verso il Monte del Roccolo. Si tratta di un’uvala, ovvero una depressione doliniforme di ampie dimensioni creata da fenomeni carsici. Se si nota bene, tutto il territorio che si incontra lungo il percorso è caratterizzato da un alternarsi di doline più o meno ampie; proprio qui, nel sottosuolo, si sviluppa la grotta più estesa dei Colli Berici: la Grotta dei Mulini di Alonte.

Oltrepassato il Buso della Giareta si continua per Località La Busa, proseguendo sulla bella strada secondaria di Via Monte Palù. Al bivio che si incontra si svolta per Via Monte Alto, costeggiando Contrà Peraro. Appena dopo si segue una capezzagna nella Val di Lacrime, si costeggia una pozza d’acqua e si scende in Via Monte Romitorio appena sopra la frazione di Monticello.

Si continua su strada asfaltata incontrando in località Le Acque la Fontana delle Acque, vecchia fontana pubblica dove un tempo si veniva a prendere l’acqua con sece e bigòlo o lavare le strasse.

Presa Via Monte Pimpo, alla prima svolta della strada si scende per la carrareccia di Via Scaranto Sordina, dalla quale si gode un altro bello scorcio sulla Rocca Pisani. Come ultima parte dell’itinerario si scende all’abitato di Lonigo per concludere il percorso all’ingresso di Villa San Fermo.

Nel complesso si tratta di un percorso di facile impegno e molto panoramico, che si sviluppa in luoghi non troppo frequentati ed affrontabile anche in bicicletta. La lunghezza è di circa 13 chilometri percorribili in 3-4 ore.