Il Poggio Miravalle a Valdagno

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Saluti da Valdagno, Edizioni Litovald, Valdagno, 1998

Se si cerca una breve passeggiata per ammirare i colori dell’autunno a soli due passi dalla città, il Viale Miravalle a Valdagno è il percorso ideale: grandi alberi, silenzio e un insieme di colori che ravviva la vista.

Lasciandosi alle spalle il centro storico con il Duomo di San Clemente si prende sulla sinistra Via Carmini, nei pressi del monumento dedicato a Gaetano Marzotto, illustre imprenditore che contribuì in larga misura ad improntare l’assetto urbanistico di Valdagno.

Costeggiando un muro di cinta si supera una contrada, dopodiché si devia per il Viale Miravalle: fin da subito si nota come la componente arborea caratterizzi in modo preponderante il paesaggio, con due filari di alberi di grandi dimensioni che delimitano la strada, spesso ricoperta di foglie per il limitato traffico veicolare.

La strada descrive una serpentina con quattro tornanti disposti in modo irregolare, i quali affrontano una leggera salita nel bosco. Un paio di torrentelli solcano le lievi incisioni sul fianco della collina e  insieme alla componente arborea contribuiscono a mantenere questo percorso sempre un po’ più fresco rispetto al resto della città.

Il Viale Miravalle conduce al Poggio Miravalle, così chiamato per l’ampia vista sulla Valle dell’Agno. Intorno agli anni Trenta in questo luogo vi era stato ricavato un tiro a volo come struttura sportiva legata alla città sociale promossa da Gaetano Marzotto. Nel libro “Le istituzioni sociali e ricreative” edito da Officine Grafiche Mondadori nel 1951 per conto di Marzotto, così è descritto il tiro a volo al Poggio Miravalle: “TIRO A VOLO – Questa Associazione dispone di un moderno e originale Tiro a Volo, ricavato a sbalzo dal monte al Poggio Miravalle; corredato di tribune per il pubblico e di un moderno fabbricato per bar e ristorante offre ai frequentatori una magnifica passeggiata e dal suo piazzale a semicerchio un superbo panorama sugli stabilimenti, sulla città e sulla verde Vallata dell’Agno.

In questo Campo di Tiro, nelle stagioni propizie, si svolgono gare di tiro al piccione, allo storno, al passero, al piattello, dotate di ricchi premi e disputate dai migliori fucili. La sua sistemazione a terrazza che ha a sfondo il cielo, aumentando difficoltà del tiratore, rende il campo sportivamente interessante e pari ai più noti e famosi del mondo.”

Ora l’accesso al Poggio Miravalle è precluso in quanto vi si trova la residenza di Matteo Marzotto, discendente di Gaetano Marzotto.

Nonostante ciò grazie ad un sentiero, abbandonato il Viale Miravalle, si può salire sul colle vicino dove è posta una croce con vista sulla sottostante Valdagno e le colline che la circondano.

Tornati sul sentiero principale ci si può collegare alla località Castello con un’ultima breve salita. Da qui prendendo Via Castello nei pressi di un tornante e a lato di una fontana si può scendere verso il centro storico, godendo di notevoli scorci sulla città e in particolare su Villa Zanuso, ora Fontanari, dove ha sede la biblioteca, sul Duomo di San Clemente risalente ai primi dell’Ottocento e sulla frazione di Massignani.

Vale la pena soffermarsi a Valdagno ancora un po’, percorrendo il Lungo Agno dalla quale si osservano alcuni viali e la storica fabbrica tessile Marzotto, oppure visitando il Parco La Favorita con i suoi alberi monumentali; una visita alla storica liquoreria Carlotto è il modo migliore per concludere la visita alla città, gustando il tipico BiancoRosso: l’aperitivo più famoso la cui ricetta è un segreto dell’azienda centenaria.