La strada dei Maronari a Valdagno

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A Valdagno vive un gigante, il suo nome è Odino. È uno degli alberi monumentali d’Italia ed appartiene alla specie Castanea sativa, ma per le genti del luogo che da anni lo conoscono è il Maronaro Odino. Le dimensioni del fusto vantano una circonferenza di quasi 7 metri per un’altezza di 23 metri. Questo grosso castagno ne ha viste di generazioni umane passare sotto le sue fronde! La sua età si aggira infatti intorno ai 500 anni ed è l’esemplare più vetusto che si può incontrare lungo la Strada dei Maronari.

Per percorrerla conviene partire dal Parco La Favorita nel centro urbano di Valdagno. Da qui, superata una doppia rotatoria, si devia lungo Via Dal Lago, che si risale fino al termine di un rettilineo dove sulla destra si stacca un sentiero. Si segue quindi quest’ultimo, salendo ripidamente attraverso un boschetto, terminato il quale si perviene ad alcuni prati dove si gode di un’ottima vista panoramica sull’alta Valle dell’Agno e le sue cime montuose.

Dopo essersi collegati ad una carrareccia più ampia si notano i primi castagni delle piantagioni più recenti. Da qui inizia la Strada dei Maronari, raggiungibile anche dalla vicina Contrada Meggiara. Il percorso attraversa diversi castagneti sfiorando anche alcune piante secolari. Vi è una ricca e simpatica segnaletica realizzata artigianalmente in legno che aiuta a seguire la via corretta.

Nei pressi dell’inizio della Strada dei Maronari, dove vi sono diverse giovani piante di castagno, si trova una riproduzione del Rifugio Fraccaroli e di Cima Carega, quest’ultima costituita da un masso piramidale a lato della strada.

La strada sale piuttosto ripida, per lo più all’ombra all’interno del bosco. Qui si incontrano altri castagni, ormai non più curati come un tempo. Uno dei più vecchi e imponenti è il Maronaro Ugo, che ha un secolo e mezzo di vita, mentre poco sopra si trova il Maronaro Checo Brescia di 250 anni. Per ammirare invece il Maronaro Odino occorre effettuare una breve deviazione opportunamente indicata. È un vero e proprio monumento naturale, che cresce nei pressi di una radura non molto lontana da Contrada Barchetto. Giunti al suo cospetto si rimane impressionati soprattutto per le dimensioni del fusto. È importante ricordare che una pianta così vetusta riveste dei ruoli importanti sotto l’aspetto della biodiversità, per gli aspetti culturali e paesaggistici.

La Strada dei Maronari termina a Contrada Tommasi, a pochi passi dal borgo di Massignani Alti. Da qui vale la pena proseguire fino alla vicina Cima dei Massignani, dalla quale si gode di uno splendido panorama sulle Piccole Dolomiti. Appena sotto la croce di vetta vi è una baita che invita sempre a una sosta ristoratrice.
Si scende quindi a Massignani passando per l’isolata Contrada Bassani, dopodichè per breve sentiero che inizia dalla chiesa della frazione si cala a Contrada Lora di Sotto.
Da qui si può scegliere se scendere attraverso il sentiero che con alcuni tornanti giunge alla pista di atletica di Valdagno oppure se scendere lungo il sentiero del Broiaculo, lungo la cui valle si trova una piccola cascata.
Giunti al corso dell’Agno non resta che seguire a ritroso il suo corso per tornare al punto di partenza. Complessivamente l’itinerario conta di circa una decina di chilometri con 600 metri di dislivello, con sentieri di difficoltà escursionistica.