Monte Cengio per la Val Cengiotta e il Sentiero delle Postazioni

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Salendo lungo la Val d’Astico, tra i paesi di Cogollo e di Arsiero, l’Altopiano si eleva dapprima con ripidi versanti boscosi, poi con una selva di tozze guglie e crestine di roccia e infine con solidi dirupi calcarei che costituiscono una vasta banconata rocciosa, ragion per la quale il Monte Cengio prende il nome.

Molti conoscono i fatti d’arme qui avvenuti, degli arditi Granatieri di Sardegna che pur di non arrendersi agli austroungarici lottarono fino all’orlo del precipizio e caddero portandosi addietro il corpo del nemico. Su questo monte morirono solamente da parte italiana più di diecimila soldati. Della tragedia rimangono a monito diverse lapidi e la zona è stata eletta sacra alla Patria.

Una visita alla zona monumentale del Monte Cengio è un’escursione alla quale chi abita in zona non può rinunciare: sicuramente è uno dei luoghi più affascinanti dell’intero Altopiano di Asiago, sia per storia che per aspetto paesaggistico; inoltre si tratta di un’escursione di facile impegno e quindi adatta a molti. Il punto di partenza è il Piazzale Principe di Piemonte, che si raggiunge in breve dalla strada del Costo che sale a Treschè Conca. Da qui si prende la Granatiera, ovvero la mulattiera di arroccamento scavata nella roccia proprio sull’orlo della parete che cade verticale. In molti punti sono presenti gallerie e trincee.

Il panorama è magnifico sopra la Val d’Astico, la pianura veneta e i monti del Vicentino. Lungo il percorso si incontrano alcuni luoghi caratteristici, come il Piazzale dei Granatieri con una chiesetta dedicata ai caduti e il monumento al Granatiere costruito con schegge di granate. Proseguendo per la cima del Monte Cengio si passa per il famoso Salto dei Granatieri, dove si trova uno stretto intaglio nella roccia. Sul punto più alto invece sono presenti un altare commemorativo e la croce di vetta dove è piacevole sostare gustandosi il panorama.

Un itinerario interessante per chi vuole camminare più a lungo per ascendere al Monte Cengio è salire per la Val Cengiotta e scendere con il Sentiero delle Postazioni. È da dire che non sono sentieri banali, spesso occorrono piede fermo e attenzione per l’esposizione e il terreno sconnesso. Nonostante ciò regalano una piacevole escursione in luoghi non troppo frequentati e che permettono di apprezzare buona parte della montagna e opere militari più appartate.

La Val Cengiotta costituisce una salita diretta dalla Val d’Astico alla cima del Cengio. Punto di partenza è la piccola frazione di Casale di Cogollo del Cengio, situato proprio allo sbocco della stretta valle che scende dalle pendici del monte. Dal basso le strette insenature della montagna sembrano quasi respingere l’occhio dell’osservatore, che fantastica sulla linea di salita. La vetta si trova ben 1000 metri di dislivello più in alto. Il sentiero è piuttosto erto e su terreno sconnesso, in qualche punto anche molto esposto; sale quasi sempre riparato nel bosco, prima tra carpini neri che poi lasciano il posto ai faggi. In questo periodo è possibile ammirare la fioritura di specie nemorali come le primule (Primula vulgaris), le epatiche o “oci de bo’” in dialetto (Hepatica nobilis) e le rose di natale (Helleborus niger). Durante la salita non mancano le viste sui vicini Summano e Novegno che si elevano dall’altra parte della valle. Giunti al Piazzale dei Granatieri, si continua per la zona monumentale già esposta precedentemente.

Per il ritorno si deve continuare fino al Piazzale Principe di Piemonte; da qui scende per il Sentiero delle Postazioni, opportunamente segnalato, che prende il nome da alcune postazioni scavate all’interno della roccia lungo la Cresta delle Postazioni e del Maradeto, realizzate dagli italiani a scopo preventivo. Il sentiero è altamente panoramico e ricco di tornanti ma non è da sottovalutare perché in molti punti stretto ed esposto. Segue alcune creste principali e le varie postazioni sono segnalate da cartelli che ne indicano la pianta e la lunghezza.

Si incontrano ben presto alcuni punti panoramici, dopodichè il versante si fa ripido e ci si trova ad un bivio: si può scegliere di scendere un breve sentiero attrezzato per la Cresta del Maradeto o seguire il sentiero classico con segnavia 648.

Più sotto si incontrano moltissimi tornantini veramente brevi che superano pendenze anche importanti. Di sicuro il luogo subisce una cospicua insolazione ed è piuttosto arido, come testimonia la massiccia presenza dell’erica (Erica carnea) che forma dei bei tappeti di color violetto. Ponendo sempre attenzione alla camminata si passano tutte le varie postazioni per scendere verso Cogollo, ma verso la fine si abbandona la via per il centro per seguire le indicazioni che riportano a Casale, dove si conclude l’anello.