La “Befana fascista” sbarca negli ospedali vicentini con FN e Mis

La presentazione del progetto Befana Tricolore

Uni’iniziativa benefica che susciterà scalpore e polemiche quella annunciata da Forza Nuova e dal Movimento Italia Sociale. Sabato infatti correrà il 90° anniversario della “Befana Fascista”, istituita il 6 gennaio del 1928 in favore delle famiglie meno abbienti e in particolare dei più piccoli. La riedizione, in versione XXI secolo, viene denominata “Befana Tricolore” e porterà a circa 500 bambini vicentini dei regali tra tradizionali calze infarcite di dolciumi e giochi per l’infanzia. I doni saranno distribuiti da militanti e volontari di estrema destra nei poli ospedalieri di Arzignano, Vicenza e Santorso.

Nel corso del Ventennio Fascista, storicamente parlando, la data coincideva con l’invito rivolto a commercianti, industriali e contadini a devolvere donazioni in denaro o in prodotti alle famiglie più povere. Divenne una vera e propria festa istituzionale affiancata a quella religiosa dell’Epifania. Su queste basi le segreterie provinciali di Forza Nuova e Movimento Italia Sociale hanno ufficializzato il progetto Befana Tricolore in versione vicentina, nell’ambito del progetto promosso dall’associazione “Solidarietà Nazionale”, che si occupa della raccolta e distribuzione di generi alimentari che aiuta oltre 40 famiglie – esclusivamente – italiane su tutto il territorio provinciale.

Iniziative analoghe saranno presenti a macchia di leopardo in altre città italiane, con modalità differenti. Dalla distribuzione nelle piazza alla modalità scelta dai promotori attraverso le strutture ospedaliere. “Andremo a far visita, sabato 6 gennaio, ai bambini meno fortunati – spiega Gianluca Deghenghi, coordinatore provinciale di Mis – per distribuire giochi e calze con dolciumi a coloro che sfortunatamente stanno attraversando queste festività in un letto d’ospedale. Un progetto ambizioso che andremo a riproporre ogni anno”.

Si accoda nelle dichiarazioni Daniele Beschin, coordinatore provinciale di Forza Nuova: “Un’iniziativa che trova radici in temi importanti quali identità, socialità e tradizione. Speriamo di poter regalare sabato un sorriso a quei bambini che per un qualsiasi motivo si trovano in una condizione di disagio o difficoltà e a tale proposito ci teniamo a ringraziare tutti quei militanti e tutti quei semplici cittadini che hanno reso possibile questa giornata. Grazie a loro siamo riusciti ad acquistare oltre 500 calze”.

Anche se il fine è indubbiamente benefico, qualcuno potrebbe tirare in ballo il reato di apologia del fascismo tutt’ora vigente, pertanto c’è da aspettarsi che il blitz negli ospedali non passerà inosservato. Le direzioni delle Ulss Berica e Pedemontana, tra l’altro, interpellate a riguardo, non erano al corrente di un’iniziativa che potrebbe essere etichettata di “sapore” propagandistico.