Richiedenti asilo, incontro infiammato. Cortese: “Siamo con voi, protestate pacificamente in Prefettura” (video)

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Era da un sacco di tempo che Sarcedo non vedeva più di duecento concittadini ritrovarsi per capirne di più su un tema caldo per il paese: non era successo per il rischio di disastro ambientale rappresentato dalla discarica Corsea e forse neppure per il progetto del campo da golf e della mega lottizzazione collegata. Sarà forse perché solo quando entra in ballo la paura ancestrale per il “diverso”, anche chi di solito se ne sta a casa – donne e uomini, giovani e anziani – si mobilita e vuole esserci per capire. E il sindaco Luca Cortese ieri sera, nell’incontro organizzato dall’amministrazione comunale sarcedense  in fretta e furia per spiegare bene alla cittadinanza la questione dell’ipotesi di arrivo di cinquanta profughi all’ex ristorante Da Gigi (e della contrarietà della sua amministrazione), è stato molto dettagliato nella descrizione dei fatti. Un incontro infiammato, come prevedibile.

Al centro culturale in piazza Vellere sala e corridoio si sono riempiti in fretta e così al sindaco non è rimasta alternativa che quella di mettersi in mezzo fra l’una e l’altro, per farsi ascoltare da tutti, nonostante in qualche momento il volume delle voci in sala soverchiasse anche l’impianto di amplificazione.

I fatti. Cortese ha spiegato per filo e per segno ai suoi concittadini quanto successo finora: la convocazione in prefettura, la notizia data dal prefetto a cose fatte (e ad accordo fra proprietario del fabbricato e cooperativa sociale Aurora già sottoscritto) e messa in piedi nei mesi scorsi dal prefetto precedente e dal viceprefetto (ora con un altro incarico a Roma), il ritorno dal prefetto con tutta la giunta giovedì scorso per motivare il no deciso ad una accoglienza numerosa, concentrata e realizzata da una cooperativa sconosciuta e che fino a pochi mesi fa si occupava di parcheggi. Cortese ha spiegato anche la valenza del protocollo firmato assieme ad altri 26 sindaci dell’Alto Vicentino per un’accoglienza diffusa e quindi sostenibile: “è grazie a quel protocollo sottoscritto che oggi possiamo dire al prefetto che la nostra parte noi l’abbiamo fatta, con la presenza di sette richiedenti asilo la cui presenza non ha causato alcun problema”. Qualche assessore ha pure sottolineato il comportamento riprovevole di quei privati che per soldi affittano locali da destinare ad accoglienze  numerose (e quindi molto redditizie), senza tener conto degli abitanti del luogo.

Le polemiche. Gli animi si sono riscaldati quando alcuni esponenti locali della Lega Nord hanno affermato che il protocollo è carta straccia in quanto scaduto e la legittima rabbia dei cittadini è sfociata nelle affermazioni di un paio di anziani che sono andati oltre le righe parlando di imbracciare fucili. Affermazioni a cui il sindaco ha ribattuto richiamando tutti a manifestare pacificamente, “ma non qui dove potrebbero arrivare queste persone che sono solo l’ultimo anello della catena, ma a Vicenza, davanti alla prefettura” ha sentenziato Cortese, ricordando anche l’impegno degli altri comuni del’Alto Vicentino per andare insieme dal prefetto.  Alla fine la serata si è conclusa anche velocemente (iniziata alle 20,30, prima delle 22 era già finita) e chi si aspettava un incontro-fiume è andato via deluso.

Stasera manifestazione. Stasera si replica, con la manifestazione in piazza Vellere organizzata dal PrimaNoi, Ordine Sociale Alto Vicentino e Vicenza ai Vicentini (alcuni esponenti erano presenti anche all’incontro di ieri). “Siamo contrari – affermano i tre gruppi in comunicato – ad ogni tipo di compromesso con il governo italiano in quanto responsabile di tutto quanto sta accadendo sul fronte immigrazione. Perfino il Consiglio d’Europa ha contestato i pochi rimpatri effettuati dall’Italia e la facilità con cui si concedono i permessi di soggiorno per motivi umanitari. L’accoglienza diffusa di cui tanto si parla e a cui si è aggrappato il sindaco di Sarcedo, Luca Cortese, è una bufala gigantesca della quale solo chi è mosso da scelte di natura ideologica può sostenere senza vergogna”.

Nasce il “Comitato dei cittadini per Sarcedo”. Intanto, però, è nato ieri un comitato dei cittadini per Sarcedo ed è al via una raccolta firme. La situazione di attrito fra prefettura e Comune e le implicazioni che ogni decisione in tal senso potranno avere sulla vita deli abitanti di Sarcedo, afferma il comitato nell’atto costitutivo “appaiono essere tali da richiedere che i cittadini facciano sentire la propria voce, esercitando in ogni modo possibile quella Sovranità Popolare di cui è unico depositario, così come sancito dall’Articolo 1 della Costituzione della Repubblica Italiana”. Oltre ad opporsi alla realizzazione del centro di permanenza temporanea per richiedenti asilo “così come progettata e comunicata dagli uffici Prefettizi”, il comitato si propone di “divenire preventivamente parte informata di ogni futuro piano di inserimento dei richiedenti asilo all’interno del territorio Comunale di Sarcedo”, “sensibilizzare l’opinione pubblica sulla pericolosità di una gestione del territorio non condivisa”, “contrastare in qualsiasi modo ritenuto efficace ogni decisione che venga presa senza che sia tenuta in debito conto la volontà popolare” e “evitare che la vicenda possa venire strumentalizzata da forze politiche di qualsivoglia colore e tendenza, in quanto il principio che si vuole far riconoscere non appartiene ad una particolare filosofia, ma attiene al diritto Costituzionale del cittadino a vedere garantita la propria sicurezza, il proprio reddito e la propria identità da parte dello Stato che, in cambio, viene legittimato a governare il territorio”. Il primo appuntamento, per aderire e sottoscrivere, sarà sabato 18 marzo alle ore 14 in piazza Vellere, “per aderire, discutere idee e fare proposte”.