Sat al Tretto: il Comune rassicura, ma l’opposizione va all’attacco

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San Rocco, da www.tretto.it

Sulla revisione del Sat (servizio assistenza Tretto), che preoccupa il Consiglio di Quartiere 6, interviene l’assessore al Sociale di Schio Cristina Marigo. Che butta acqua sul fuoco: “I cambiamenti portano sempre con sé una sensazione di incertezza, ma al contempo rappresentano un momento di crescita e arricchimento. Mi sento di rassicurare gli abitanti del Tretto, il supporto del Comune non mancherà”. Al contempo, però, dall’opposizione il consigliere comunale di Tessiamo Schio, Carlo Cunegato, va all’attacco: “Un altro servizio a rischio dopo la chiusura di uno dei due asili nido, la gestione fallimentare de La Casa, il fallimento nell’accoglienza. E mi chiedo cosa abbia fatto di male l’operatrice, perché debba essere conclusa questa fase”

Il Sat è un’attività pagata dal Comune che da fine anni ’90 permette ad anziani e fasce deboli della montagna di Schio di raggiungere strutture sociali e sanitarie in pianura, grazie al lavoro di un’operatrice in loco. Nei giorni scorsi (leggi l’articolo) è stata annunciata una revisione, a partire da gennaio se ne occuperanno i volontari dell’associazione La Solidarietà: il Consiglio di Quartiere, tramite il presidente Giovanni Gonzato, ha dichiarato con una nota di non aver avallato la scelta, ma semplicemente di averne preso atto, con rammarico per quel che riguarda la perdita del lavoro da parte dell’operatrice. Il CdQ inoltre insiste sul fatto che l’attività, da gennaio, non potrà limitarsi a un mero trasporto avanti e indietro, ma dovrà essere estesa ad altre esigenze come è stato fino ad oggi.

L’assessore Marigo replica con una nota, in cui rassicura gli abitanti del Tretto:

“I cambiamenti portano con sé sempre una sensazione di incertezza ed un periodo di adattamento, ma al contempo rappresentano un momento di crescita e di arricchimento. Quello che mi sento di fare è di rassicurare gli abitanti del Tretto: i Servizi Sociali stanno lavorando proprio in questi giorni per analizzare le diverse situazioni che il Sat ha in carico e trovare le soluzioni più appropriate. Certo, la distanza dai servizi territoriali è di per sé un disagio, ma lo è anche per altre zone del Comune, pensiamo a Monte Magrè e alle sue contrade. Intendiamo mettere in campo tutte le soluzioni possibili per strutturare un servizio che riteniamo importantissimo. Unitamente a quanto farà il Comune, mi auguro che questa riorganizzazione stimoli anche l’attivazione di un supporto volontario, quelle pratiche di buon vicinato che poi sono quelle che rimangono e che danno valore aggiunto a qualsiasi comunità. Per questo il supporto del Comune non mancherà.”

Del tutto opposta la posizione di Cunegato, in minoranza in consiglio comunale:

“Dopo la chiusura di uno dei due asili nido, la gestione fallimentare dell’accoglienza, il pasticcio del consiglio di amministrazione della Casa, un altro servizio è a rischio. Si resta sconcertati a leggere del ripensamento del Comune del servizio Sat, nato nel 1996 in seguito ad un lavoro di concerto tra l’allora assessore Emilia Laugelli, il funzionario del sociale Beppe Reghellin e il CdQ per dare risposte agli anziani del luogo dopo la chiusura al Tretto dell’ufficio comunale.

E’ un servizio che si è plasmato e adattato alle esigenze della popolazione fragile del luogo. C’è una operatrice, nata e cresciuta al Tretto, che conosce le persone, le loro caratteristiche e i loro bisogni: la signora Fiorella Dalla Vecchia è diventata negli anni un punto fermo, una certezza per chi, distante dai servizi, oltre all’accompagnamento ha sempre offerto la vicinanza, la conoscenza e la comprensione.

Il Sat è diventato un servizio alla persona, oltre che un accompagnamento, e la formula non è paragonabile all’estensione del Ti-Trasporto, anche quello nato poco dopo nell’assessorato al sociale, ma di vera formula di comunità.

Non ho dubbi che dal cappello del sindaco venga fuori la formula magica per l’innovazione del servizio, ma si lasci dire che sta mettendo mano su punti fermi, servizi che danno sicurezza e certezza.

Mi chiedo, cosa avrà combinato l’operatrice perchè debba essere conclusa questa fase?

Ha fatto il Comune una indagine di quartiere per valutarne il gradimento e i miglioramenti?

Sono tanti 15 mila euro di servizio? E quanti ne darà all’associazione La Solidarietà se è vero che ne prenderà la titolarità? L’associazione La Solidarietà sarà in grado di garantire non solo il semplice trasporto, ma una figura unica che dia continuità al servizio, di ascolto, di accompagnamento, ecc?

Sarà nella possibilità di riattivare “i Filò” degli anziani e le feste a loro dedicate?

Traspare malumore anche tra i membri del CdQ: loro sanno che Sat è l’unico e vero servizio sociale in quell’area della città, ma perchè non hanno avuto neanche la sensibilità di stare fermi, in attesa del funerale del signor Facci, che è stato uno dei più forti fautori di questo servizio?

Dispiace dirlo, ma nell’ottica della trasparenza è giusto, e lo chiedo, che la gente del Tretto sappia della scelta che si sta compiendo!”