Terremoto in Giunta, il sindaco Lain revoca l’incarico all’assessore al Sociale Irene Salata

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Il sindaco Lain (a sinistra) e l'assessore Salata

L’amministrazione di Malo perde un assessore. Il sindaco Paola Lain ha revocato l’incarico all’assessore ai Servizi sociali, istruzione e politiche giovanili, Irene Salata. La decisione arriva dopo una serie di screzi e critiche avvenute in pubblico: in un recente consiglio comunale, l’assessore Salata aveva criticato Lain per i tagli al bilancio proprio nel suo settore, il Sociale, e si era astenuta da entrambe le mozioni, di maggioranza e minoranza, sulla casa di riposo di Malo.

 

Di seguito, la lunga lettera del sindaco Lain con la comunicazione della revoca dell’incarico:

Gentile Irene Salata, prendo atto della lettera che mi ha inviato e che ha voluto rendere pubblica. Doverosamente, pertanto, mi trovo costretta a rispondere nello stesso modo che Lei ha dimostrato di prediligere e non personalmente, come per mia natura farei. Lo faccio, peraltro, contestando punto per punto quanto Lei scrive, per dare modo a chi legge di formarsi un quadro completo sia degli accadimenti da Lei citati, sia del suo operato in toto.

Sul primo punto toccato dalla sua lettera, ovverosia l’attenzione che l’assessore al sociale dovrebbe porre alle persone più in difficoltà, agli ultimi, siamo totalmente in sintonia. Peccato che nel corso di questi due anni di mandato, tale attenzione, per motivi di carattere personale, che non sarò certo io qui ad esporre, e per sopraggiunti impegni lavorativi sia venuta sempre meno, come testimonia il personale addetto all’assessorato di Sua competenza e come testimoniano le Sue rare apparizioni pubbliche in occasioni di eventi nei quali dall’esterno era richiesta la Sua partecipazione. Come Lei ben sa, l’assessore al sociale, ben più di altri suoi colleghi, ha il “dovere” istituzionale di “vivere” la comunità, di ascoltarne le problematiche, per certi versi perfino di anticiparle. Dal mio punto di vista il primo dovere di un assessore al sociale è quello di mettersi al servizio delle persone e della comunità, tant’è che spesso io stessa mi sono trovata nelle condizioni di surrogare la Sua presenza (solitamente avviene il contrario), pur di dare segno dell’attenzione dell’Amministrazione. Questo io lo considero un rispetto istituzionale e un impegno nei confronti delle molte associazioni ed enti che fortunatamente ci dimostrano ogni giorno quanto i maladensi siano generosi e disponibili verso i propri concittadini e più in generale verso gli altri.

Entrando nei fatti specifici che Lei cita a motivo della Sua astensione al voto, mi preme premettere che il contendere è la cifra di 80 mila euro che il sindaco e la maggioranza hanno ritenuto di impegnare subito nella progettazione della terza ala della scuola Rigotti (per arrivare in tempo con il progetto, così da poter concorrere al bando della Regione previsto per fine anno, con la possibilità di ottenere un contributo di qualche milione di euro), piuttosto che impegnare la cifra di 80 mila euro per finanziare le molteplici opere che Lei cita, e qui mi spiace dirlo, ma Lei dimostra di peccare di irragionevolezza: è evidente che una scelta legata al miglior risultato ottenibile con l’impiego degli 80 mila euro andava fatta e il miglior risultato ottenibile è ottenere il contributo di qualche milione di euro.

Detto questo, cito testualmente quanto da Lei scritto:

“Come potevo non astenermi dal votare un provvedimento che distoglieva fondi dalla ristrutturazione e messa a norma degli appartamenti comunali di via Muzzana”…

Lei sa benissimo che a tal fine abbiamo partecipato e vinto un bando regionale di 30 mila euro. Sa tuttavia altrettanto bene che questi soldi non sono anticipati, ma bensì rimborsati dalla Regione a lavori ultimati e pagati. Non avendo noi tale disponibilità materiale, ma potendo scegliere, abbiamo rimandato la spesa a fine anno, nell’ipotesi che alla simulazione di chiusura di bilancio di novembre ci siano le risorse; se così non fosse abbiamo già chiesto e ottenuto dalla Regione parere favorevole affinché tale cifra possa essere spesa e rendicontata nel 2018.

Ancora: “Come potevo non astenermi”…dal mancato adeguamento e ristrutturazione della sede del Ceod di Palazzo Corielli, ora vuota…

Lei sa molto bene, perché ne abbiamo parlato in Giunta, che l’adeguamento e ristrutturazione della sede Ceod deve essere oggetto di un confronto con la soprintendenza la quale potrebbe negare l’autorizzazione e in tal caso non si pone nemmeno il problema di scegliere, dovremmo anziché spendere i 250 mila euro per la ristrutturazione del Ceod procedere con la soluzione, proposta nel nostro programma, ossia la costruzione di un nuovo Ceod, le cui risorse di 1,3 milioni di euro, possono giungere o dalla vendita dell’immobile storico o dalla vendita delle reti gas. Peccato che Lei si sia opposta anche a quest’ ultima soluzione, senza peraltro fornire le motivazioni di tale Sua contrarietà. Di certo è che senza i quattrini le opere non si realizzano.

Ancora: “poter fare una gara per l’assegnazione del verde più lunga a garanzia dei lavoratori della cooperativa sociale”..

Lei certo ricorda che fui io stessa a proporre di posticipare l’appalto da inizio anno a giugno, data in cui più facilmente si poteva supporre di disporre dei 200 mila euro necessari per coprire un anno di appalto. Purtroppo, come più volte riferito, quest’anno gli oneri di urbanizzazione e perequazione previsti a bilancio non sono stati incassati, e siamo quindi stati costretti ad andare in gara in modo frazionato, come peraltro è avvenuto negli anni precedenti, assicurando in ogni caso la continuità dell’entrata alla Cooperativa Sociale.

“ Progettazione e realizzazione della tensostruttura di Molina”

L’importo per la progettazione di tensostruttura e spogliatoi, 70 mila euro, previsto per il 2018, è stato anticipato al 2017, impegnando appositamente tale cifra con la variazione di bilancio per la quale Lei non ha espresso voto favorevole, mentre i fondi necessari per la realizzazione rimangono previsti nel Dup per il 2018.

“Inserire quattro aule nel secondo stralcio della Rigotti”
Infine, ciò che più mi sorprende, dato che lei era anche assessore all’istruzione, è la Sua contrarietà alla costruzione della terza ala della scuola Rigotti e, allo stesso tempo, la Sua pretesa di inserire ben 4 classi nelle due ali già approvate, ben sapendo che, in tal modo, i ragazzi sarebbero penalizzati negli spazi e dovrebbero rinunciare a parte della mensa, dell’auditorium e ai laboratori, a meno di una modifica del progetto riducendo la metratura delle aule che però era stata richiesta dagli insegnanti per avere spazi idonei alle necessità legate all’attuale didattica.

Mi permetto di sottolineare una cosa: oggi per qualsiasi iniziativa e opera servono quattrini che l’Europa, lo Stato, la Provincia e la Regione, faticano sempre di più a concedere e che siamo costretti a trovare nell’ambito delle nostre risorse. Non si può dire sempre no a ciò che serve per reperire tali risorse e contestualmente lamentarsi di non avere fondi a disposizione. Se non altro per coerenza.

In qualità di sindaco poi ho il dovere di rendicontare quanto viene fatto dall’Amministrazione e dagli assessori che la rappresentano perché, Le ricordo, ciascuno di noi a fine mese ritira un compenso, grande o piccolo che sia, pagato dai cittadini.
Forse Lei, prima ancora che per le ragioni istituzionali e politiche che ha menzionato e alle quali ho, credo e spero, doverosamente risposto, avrebbe dovuto chiedersi, quando mesi fa la questione Le era stata sottoposta, se fosse davvero in grado di essere così coerente nel dare la dovuta disponibilità ai cittadini, al sindaco, ai suoi colleghi di giunta e ai funzionari dell’Amministrazione Comunale.

Paola Lain, Sindaco di Malo