Thc nei dispositivi per il “fumo elettronico”. Sequestro da 15 mila euro della Gdf

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Un centinaio di sigarette elettroniche confezionate con all’interno il principio attivo del Thc dei cannabinoidi, oggi vietati in Italia, sono state sequestrate dalla Guardia di Finanza di Vicenza ad Anconetta, quartiere a nord-est del centro città.

Il controllo è avvenuto nei giorni scorsi in strada in via Trieste da parte delle pattuglie delle Fiamme Gialle beriche, che hanno poi proceduto alla denuncia di tre cittadini italiani, tutti incensurati, per il traffico illecito di sostanze stupefacenti. Si tratta di giovani tra i 25 e i 30 anni, che con loro avevano anche 12 grammi di hashish, parimenti presa in consegna dalle forze dell’ordine.

Le confezioni di sigarette moderne senza tabacco, ancora con confezione integra e quindi mai utilizzate, sono descritte come somiglianti in tutto e per tutto a quelle normalmente in commercio, ma con all’interno sostanze derivate dalla cannabis. Dopo il sequestro della sostanza vietata, le perquisizioni domiciliari eseguite presso le abitazioni dei tre giovani, dei quali due residenti a Vicenza e uno a Ferrara, hanno portato al rinvenimento di ulteriori 33 sigarette elettroniche della stessa tipologia, altra hashish in modica quantità e di 750 euro in denaro contente, ritenuto presunto provento dello spaccio.

La Procura della Repubblica di Vicenza, dopo aver formalizzato le denunce per traffico di  stupefacenti, ha disposto ulteriori analisi sui mini apparecchi di tipologia usa e getta per verificare l’esatta tipologia di sostanza contenuta. E’ il secondo sequestro fatto in poche settimane dalla Guardia di Finanza di Vicenza, ma il primo in quantità così ingenti. Valore stimato della merce che si aggira sui 15 mila euro nella vendita al dettaglio, con probabile “maggiorazione” vista la particolarità delle sigarette elettroniche rinvenute.

Del tutto conformi all’originale, come spiegano i finanzieri di Vicenza, le “sigarette speciali” si stanno diffondendo nella fascia giovanile come alternativa allo spinello, considerando che risultano identici ai dispositivi in commercio e che, “sono da considerarsi altamente nocivi per la salute dei consumatori poiché contengono un’elevata dose di principio attivo.