Dai fogli di calcolo al pc alle… pecore. La storia di Francesca, la pastora dei Colli Berici

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Avete mai pensato di cambiare radicalmente vita e dedicarvi alla pastorizia? Questo è proprio ciò che è accaduto a Francesca Dal Zilio. Una storia che “la pastorella dei Berici” ha raccontato a Mariagrazia Bonollo e Gianni Manuel per la rubrica “Parlami di Te“. Nata a Treviso, si diploma ragioniera e lavora a lungo come impiegata amministrativa in una grossa azienda.

“Vedevo numeri e computer dalla mattina alla sera”, racconta Francesca. “Un bel giorno mi sono chiesta cosa ci facevo lì. E non casualmente, perché io non credo al caso. Si sono verificate delle circostanze che hanno fatto sì che io mi avvicinassi ad un mondo diverso, ovvero quello del terzo settore”.

“Mi sono trasferita – prosegue – in provincia di Vicenza, sui Colli Berici, dove ho fatto un anno di servizio civile all’interno di un consorzio di cooperative sociali. Mi piaceva fino al punto che per un periodo ho sognato di riuscire a conciliare l’agricoltura con il mondo della cooperazione sociale. Poi, per ragioni familiari, non sono riuscita a portare a termine il progetto. Ma ho cercato comunque di mantere i piedi in due staffe”.

“Volevo davvero cambiare vita – continua Francesca -, abbandonare l’ufficio. Poi però, dal momento che il terzo settore è talvolta carente di esperti di computer, mi sono ritrovata a fare l’impiegata anche nel terzo settore. Infine si è presentata l’opportunità, grazie ad un progetto europeo, di acquistare un gregge di una ventina di pecore e sperimentare la pulizia dei prati aridi dei Colli Berici con l’uso di questi capi”.

E da quel momento è iniziata la sua nuova vita. Una cosa che le piace particolarmente del suo lavoro è “il rapporto con le persone. Quello con gli animali è al primo posto. È unico e insegna sempre molto. Ma ciò che mi da più soddisfazione è l’interazione con le persone che vengono ad acquistare i prodotti che realizzo con il latte delle mie pecore. La loro soddisfazione è un riconoscimento nei confronti di quella che è la mia filosofia di vita, fondata sulla realizzazione di prodotti sani e semplici”.

Tornando a parlare del suo gregge, “la sveglia suona alle 6“, rivela. In merito alla sua giornata tipo, Francesca racconta che “la mungitura è la prima attività in assoluto del mattino. La seconda è allattare e prendermi cura degli agnelli”. Ma a parte le pecore, la nostra pastora può vantare anche una precedente esperienza con i cavalli. I quali “sono stati i primi animali che hanno preso alloggio a casa mia. Mentre mi allontanavo dal lavoro d’ufficio ho frequentato un corso di ippoterapia, che all’epoca era un’attività che si sposava bene con il terzo settore. I due cavalli sono poi rimasti a casa mia per diversi anni, nonostante io abbia accantonato quasi subito il progetto. E questo perché mi sono resa conto che era un contesto molto strutturato che chiedeva caratteristiche che io non avevo”.

Per concludere sulla sua attività di pastora, “la tosatura la faccio io personalmente, sono un po’ masochista”, scherza. “Quello della tosatura è il periodo in cui sono fisicamente più provata. Tuttavia mi piace molto l’idea di potermi prendere cura personalmente delle mie pecore”. Non ha alcun dubbio in merito alla sua scelta di vita: “Non me ne sono mai pentita. Sicuramente è un lavoro pesante e impegnativo. Ma non tornerei mai in ufficio, neanche se mi pagassero il doppio di quello che prendevo prima“.

Gabriele Silvestri