Ruba due anelli a una 93enne in casa di riposo mentre dorme. Denunciata operatrice

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Furto con destrezza è l’accusa sul piano giudiziario, un atto vergognoso – se confermato dalle indagini in corso da parte dei carabinieri – corrisponde invece al sentire comune alla notizia diffusa ieri riguardo alla sottrazione di due fedi in oro a un’anziana ospite della casa di riposo intitolata a “don Simionati e al cavalier Soattini” di Barbarano Mossano, nel Basso Vicentino. Presunta autrice dell’esecrabile gesto un’operatrice socio-sanitaria, impiegata per una breve parentesi temporale circa due mesi fa nella struttura che accudisce circa 70 nonni e nonne vicentini, la cui condotta è emersa dopo la denuncia presentata dal figlio della malcapitata pensionata. Secondo la ricostruzione dei militari della stazione locale dell’Arma, una donna di origine straniera – ma residente da tempo a Vicenza – di 45 anni, ingaggiata per tramite di una cooperativa, avrebbe sfilato gli anelli dal dito della paziente di 93 anni mentre era assopita.

I monili in oro, che non sono stati ritrovati nè quindi restituiti alla legittima proprietaria, avrebbero in valore complessivo di circa 600 euro. I carabinieri hanno riferito di aver ricostruito la vicenda grazie alla testimonianza della vittima che, seppur assopita, si era resa conto di quanto stava accadendo nella camera che la ospitava pur non riuscendo a riconoscere con esattezza l’autrice del misfatto, tra l’altra fresca di assunzione nel reparto da pochi giorni. Grazie alla sua lucidità, l’ultranovantenne è riuscita comunque a fornire elementi utili a indirizzare forti sospetti verso la nuova assunta, uscita di scena al termine del turno di assistenza. La donna, di fronte alle accuse, avrebbe messo in atto una sceneggiata di fronte agli altri dipendenti della casa di riposo, “togliendo il disturbo” di sua spontanea volontà. In ogni caso dopo i dovuti accertamenti è arrivato il licenziamento.

Da specificare che i fatti descritti risalgono a tempi precedenti allo scoppio dell’epidemia di Covid-19, anche se i risvolti sono stati resi noti in questi giorni e proseguiranno nelle aule del Tribunale di Vicenza. Toccherò a un giudice confermare o meno la ricostruzione delle forze dell’ordine dopo la denuncia presentata dalla famiglia della vittima del furto, privata non solo di anelli di un certo valore economico ma, come è ovvio, di inestimabile valore affettivo.