Lite tra coniugi: spunta un coltello. Medicato per ferite da taglio all’addome un 64enne

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L'ingresso dell'Ospedale di Noventa

La discussione che si trasforma in litigio, lo scontro verbale che rischia di sfociare in uno dei tanti quanto gravi episodi di violenza domestica. Anche se, in quest’occasione, a patirne le conseguenze dal punto di vista fisico sarebbe stato l’uomo, marito 64enne di una donna che, esasperata, o forse per legittima difesa – saranno le indagini dei carabinieri a chiarirlo – ha brandito un coltello da cucina ferendo il coniuge all’addome.

Il pensionato è finito al pronto soccorso di Noventa Vicentina, senza comunque necessità di ricovero. Le lesioni riportate nel corso del “faccia a faccia” con la moglie, 61enne, sono state medicate e dichiarate guaribili nell’arco di una settimana. Ma poteva andare peggio, se la lama si fosse conficcata nello stomaco anzichè provocare solo dei tagli superficiali.

I fatti risalgono a domenica scorsa, 9 agosto, avvenuti nel corso del pomeriggio in un’abitazione che marito e moglie condividono nel centro urbano di Sossano, nell’area del Bassovicentino. Una delle numerose quanto note vicende di tensioni in ambito domestico che, dopo avvisaglie spesso sottovalutate, degenerano in episodi che si ritrovano poi descritte sulle pagine di cronaca. Per la feritrice, cittadina italiana originaria di Noventa (B.R. le iniziali), è scattata la denuncia d’ufficio da parte dei carabinieri con l’accusa di lesioni personali dolose: finirà in ogni caso in Tribunale, a Vicenza, di fronte a un giudice, anche in caso di riconciliazione e perdono da parte del marito.

Secondo quanto trapela dal Bassovicentino, il 64enne non ha potuto che rientrare a casa nella stessa serata di domenica, dopo che le acque si erano calmate grazie all’intervento sul posto di una pattuglia di carabinieri. Si sarebbe dichiarato pronto a riaccoglierla, cercando anzi di evitare guai sotto il profilo penale alla compagna. Dalle testimonianze raccolte dai militari dell’Arma di Noventa proprio per bocca dei diretti protagonisti della vicenda, la donna avrebbe perso il controllo di sè, in una sorta di raptus improvviso che ha colto di sorpresa quella che sarebbe diventata la vittima di un’aggressione, per quanto a ruoli ribaltati rispetto quanto tristemente accade in circostanze analoghe.

Difficile appellarsi alla legittima difesa, quindi, ma in ogni caso la questione solo privata nelle sue premesse dovrà passare attraverso la lente d’ingrandimento della giustizia. Soprattutto viste le conseguenze “pubbliche” che hanno esulato dai confini della discussione civile tra coniugi in ambito domestico, in virtù del coinvolgimento peraltro resosi necessario di forze dell’ordine e di pronto soccorso.